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Qual è il futuro per il conto di deposito OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

5% e anche di più. Le banche, in crisi di liquidità, si sono auto-finanziate allettando nuovi e vecchi clienti. E i tassi dei depositi sono schizzati verso l’alto. Ma ora che è intervenuta la Bce ad arginare il problema che cosa accadrà ai rendimenti? Subiranno dei tagli? Of-Osservatorio finanziario lo ha chiesto a Giovanni Bossi, Amministratore Delegato di Banca Ifis, la banca più innovatrice del mercato su questa tipologia di prodotto. Che dopo aver lanciato Carta Rendimax annuncia un’altra novità

Qual è il futuro per il conto di deposito

4,50, 5% e anche oltre. Lordi, ovviamente. Infatti, i rendimenti dei conti di deposito, dopo mesi passati a garantire poco più dell’1% virgola qualcosa, sono tornati a far gola. Anche se per vincoli temporali sempre più lunghi. Merito, o colpa, della crisi di liquidità delle banche, costrette a recuperare capitali anche a costo di gonfiare i rendimenti.
Tante sono ancora le offerte sul mercato. Riviste al rialzo e con qualche promozione speciale, a tempo determinato, magari proprio per i nuovi clienti o per chi apporta nuova liquidità. È quanto emerge da La Bussola, il report mensile sul mercato finanziario che studia novità e prodotti presentati dai vari istituti di credito, a cura di Ofnews Insight di Of-Osservatorio finanziario. Che ha rilevato, nel mese di gennaio 2012, un boom di nuove offerte, scadute e rinnovate, o riprezzate verso l’alto.

Banca Etruria, per esempio, arriva a offrire il 5,50% lordo (da qui in avanti tutti i rendimenti saranno considerati al lordo della ritenuta fiscale) per vincoli a 12 mesi. Banca Sistema garantisce il 5,2% sui 2 anni, mentre Rendimax di Banca Ifis raggiunge il 5,10% sempre su scadenze di 24 mesi, e a patto che si opti per la liquidazione posticipata degli interessi. Si assesta sul 5% la remunerazione di Credem per vincoli a 2 anni, riservata a tutti i nuovi clienti che aprono il conto entro il 16 febbraio 2012. Webank offre il 4,50% su tutte le scadenze a 3, 6 e 12 mesi per tutti i nuovi clienti che sottoscrivono Conto Webank entro il 29 febbraio 2012. E scade a fine mese la promozione di Banca Carige con rendimento al 4,50% sui vincoli a 10, 15 e 20 mesi. Si prolunga sempre fino a fine febbraio anche l'offerta di Banca Sella per Depositiamo, con remunerazione che cresce nel tempo e arriva al 4,50% dopo 24 mesi. Mentre c’è tempo fino al 31 marzo per ottenere il 4,50% su 12 mesi di Banca Popolare di Vicenza. UniCredit mantiene il 4,25% a 24 mesi per i titolari di Money Plus Flexi. Resta al 4,20% per 12 mesi il tasso creditore di ING Direct ma solo per i nuovi clienti e fino al 29 febbraio 2012. Mentre non supera il tondo 4% il deposito a un anno di CheBanca!. Continuano invece a mancare all'appello due dei tre principali istituti di credito del mercato, MPS e Intesa Sanpaolo. Grandi assenti in materia di conti di deposito.

Ma ora che la Banca Centrale Europea è intervenuta in aiuto delle banche (e nuove iniezioni di liquidità sono previste a breve), cosa accadrà ai rendimenti dei conti di deposito? Cambierà qualcosa? I tassi record degli ultimi tempi diventeranno solo un lontano ricordo? Oppure si può ancora sperare di portare a casa qualcosa? Of-Osservatorio finanziario ha incontrato Giovanni Bossi, Amministratore Delegato di Banca Ifis. La prima banca sul mercato a sperimentare nuovi prodotti ibridi, a metà strada con il conto corrente tradizionale. Ecco come cambierà il mercato dei conti di deposito nei prossimi mesi. Con qualche anticipazione sulle novità in agenda previste da Banca Ifis.

Of: C’è da scommetterci, i tassi record dell’ultimo periodo verranno ridimensionati…
Bossi: No, e perché?

Of: Beh, ormai le banche non hanno più necessità di autofinanziarsi, ci ha pensato la Bce…
Bossi: Sì questo è vero. Ora, grazie anche all’intervento della Banca Centrale Europea le banche hanno superato il momento di tensione per la liquidità, anche se in generale resta una situazione complessa.

Of: Complessa in che senso? Non è un problema superato ormai?
Bossi: Non proprio. Bisogna tener presente che le banche hanno due canali per auto finanziarsi.

---- Of: Partiamo dal primo.
Bossi: Da un lato ci sono i prodotto retail, quelli rivolti ai privati, come le obbligazioni bancarie oppure i prodotti di raccolta tipo conti correnti, conti di deposito e anche PCT.

Of: Ok, e il secondo canale?
Bossi: È quello istituzionale del mercato interbancario, in cui le banche si prestano soldi a vicenda. Ma questa via, a mio avviso, è inaridita e il mercato interbancario è, come lo si definisce in gergo, ‘collateralizzato’. Cioè è vero che le banche si scambiano soldi a vicenda. Ma è anche vero che per farlo richiedono garanzie aggiuntive. Ecco perché secondo me il nuovo mercato dei conti di deposito, esploso a tutti gli effetti circa 3 anni fa, rappresenta per gli istituti di credito un introito fondamentale.

Of: Dunque i tassi resteranno alti?
Bossi: Credo che non subiranno nell’immediato brusche frenate. Ma non è solo questo fattore che favorisce lo sviluppo del mercato dei conti di deposito.

Of: C’è anche la nuova tassazione…
Bossi: Appunto. La nuova tassazione al 20% anziché al 27% ha il pregio di introdurre più equità. Fino a fine 2011 vi era asimmetria con le obbligazioni che erano tassate del 12,50% e quindi rispetto ai depositi godevano di un regime fiscale agevolato. Oggi invece entrambi i prodotti hanno la stessa tassazione.

Of: Che fine faranno quindi le obbligazioni?
Bossi: Non credo che scompariranno. Quel che è certo è che a mio avviso i conti di deposito andranno incontro ad una stagione di fioritura. Destinata a durare.

Of: Sì, però il mercato è già saturo di concorrenti…
Bossi: È per questo che serve diversificare il deposito introducendo nuovi servizi aggiuntivi. Saranno loro a fare davvero la differenza tra un prodotto e l’altro.

Of: Infatti Banca IFIS è un cantiere in continua attività…
Bossi: Beh, il fatto è che i conti di deposito stanno cambiando. I clienti chiedono alle banche maggiore flessibilità e servizi aggiuntivi. Ecco perché noi abbiamo iniziato ad offrire, accanto al deposito classico anche prodotti extra. A cominciare dalla Carta Rendimax, un bancomat agganciato all’operatività del deposito.

Of: Poi è arrivato Rendimax Like…
Bossi: Esatto, il deposito libero a chiamata: si prenota la cifra che si vuole richiamare e in 33 giorni è disponibile, continuando nel frattempo a rendere sempre il 4,25%. Like è andato molto bene. Pensi che da quando lo abbiamo lanciato abbiamo registrato 12.000 nuovi clienti per un capitale di raccolta di 400 milioni di euro. E tutto questo in soli due mesi.

Of: E ora?
Bossi: Abbiamo ampliato anche al sabato l’operatività del nostro call center, raddoppiando le persone che seguono i clienti, con l’obiettivo di arrivare a una copertura di 24 ore, 7 giorni su 7. E abbiamo attivato una task force interna per dialogare sui social con i risparmiatori. In più, stiamo pensando a un’altra novità.

Of: Quale novità?
Bossi: È presto per i dettagli, la data di lancio è ancora indefinita. Ma posso anticiparle che prima della fine dell’anno offriremo la possibilità di utilizzare Rendimax come conto corrente a tutti gli effetti.

Of: Cioè, si potranno fare i bonifici direttamente dal deposito?
Bossi: Proprio così. Rendimax avrà a bordo tutti i servizi di base di un conto corrente tradizionale compresi bonifici e pagamenti. Tutto online. Ovviamente la transizione di Rendimax verso il conto corrente avverrà solo per i titolari di un deposito libero che ne faranno espressamente richiesta, e sarà completamente gratuita.

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