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Realizzare un sogno? I soldi li mettono gli amici OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Raccogliere denaro con i social network è possibile. Basta proporre un’idea, dalla produzione di un disco o di un film, o un desiderio da un viaggio all’ultimo modello di smartwatch e pubblicarla online, su una piattaforma di crowdfunding. Ci hanno pensato anche Barack Obama per la sua campagna elettorale e il Louvre per l’acquisto di un’opera. Ecco quali sono le ultime novità, e i siti italiani e stranieri più interessanti per la raccolta fondi

Realizzare un sogno? I soldi li mettono gli amici

Avere molti amici e follower sui social network può servire anche per realizzare i propri sogni. Non serve, infatti, necessariamente rivolgersi a una banca per ottenere un prestito. Basterebbe che ogni amico, ma anche uno sconosciuto, supportasse l’idea con piccole donazioni, oppure con un finanziamento a tassi più vantaggiosi.
Finanziare il lancio di nuovi progetti, lo sviluppo di innovazioni tecnologiche oppure fare una raccolta fondi per organizzare un viaggio o produrre un film, infatti, è lo scopo del crowdfunding.
Si tratta, infatti, di un processo attraverso il quale più persone (da qui la parola crowd, folla) decidono di conferire denaro (funding) attraverso una piattaforma online, per finanziare un progetto imprenditoriale.

E non è utilizzato solo dalle persone comuni o da piccole società. Si sono rivolti alle donazioni dal basso anche Barack Obama, che per la corsa alle presidenziali del 2008 ha raccolto 28 milioni di euro online e il Louvre per l’acquisto del quadro “Le tre grazie” di Cranach.

Il 2013 è l’anno che segna il boom di questo fenomeno. Le piattaforme che concedono “finanziamenti dal basso” sono aumentate, secondo il Crowdfunding Industry Report del 2013, del 60% negli ultimi 5 anni, arrivando cosi a 452 in tutto il mondo. Nel 2012 sono state finanziate più di un milione di campagne, raggiungendo la somma di 2,7 miliardi di dollari raccolti.

E anche l’Italia sembra non restare indietro, sebbene il numero delle piattaforme e delle somme concesse sia inferiore a paesi come gli Stati Uniti, dove il fenomeno è esploso, o in altri paesi europei come la Francia.
In occasione di Crowdfuture, l’evento che si è tenuto a Roma il 19 ottobre 2013, è stato presentato il report che analizza lo stato delle piattaforme di crowdfunding italiane.
Le piattaforme, ad ottobre 2013, sono 27 e 14 sono in fase di lancio. Le aziende includono soprattutto persone tra i 30 e i 50 anni di cui almeno il 70% laureato. Le donne sono presenti nella metà delle aziende, e due sono state fondate da sole donne.
E l’Italia è anche il primo paese europeo, in cui, grazie al regolamento della Consob del 12 luglio 2013, questo nuovo metodo di raccolta fondi via internet prevede una normativa specifica. Ad essere stato regolamentato, però, è l’equity crowdfunding. Non si tratta di effettuare una semplice donazione ma bensì di finanziare un progetto per ricevere una ricompensa, in questo specifico caso azioni o profitti della società sponsorizzata.
Al momento, però, possono essere finanziate solo le start up innovative. Un modo, secondo la Consob, per aiutare quelle imprese neo costituite che potrebbero, in questo momento di crisi per le piccole e medie imprese italiane, riscontrare problema a ottenere finanziamenti dalle banche.

Proprio perché è l’unica tipologia di crowdfunding regolamentato, 9 delle 14 piattaforme in fase di lancio sono proprio equity-based. Ci sono portali che vogliono favorire l’incontro tra gli investitori e l’imprenditore che vuole creare una start-up come CrowdFundMe, chi promuove le iniziative del Sud Italia come Opsidea e chi le energie rinnovabili come Fundera. La procedura per finanziare queste società è semplificata, se gli importi non superano una determinata soglia di rischio. Per finanziamenti fino a 500 euro, infatti, è necessario semplicemente compilare un questionario online presente sulle piattaforme di crowdfunding, che serve a far capire al risparmiatore a quali rischi sta andando incontro, per poi procedere al bonifico.
Più complessa, invece, la procedura se si vogliono investire più di 500 euro. La propensione al rischio e il patrimonio del potenziale investitore saranno analizzati da una banca o da una Sim. Solo dopo questa verifica, sarà possibile scegliere se finanziare ancora con un bonifico la società.

---- In questo modo, quindi, il cliente è tutelato dagli eventuali rischi. Trattandosi di piattaforme online, infatti, uno dei pericoli è quello di non riuscire a scorgere quello che veramente c’è dietro alle quinte di questi siti. E di incorrere in truffe, visto che si tratta di attività basate sullo scambio o sulla donazione di denaro tra persone la maggior parte delle volte sconosciute.
La cosa importante, quindi, è quella di controllare sempre l’attendibilità delle piattaforme in cui si vuole versare una somma, ma anche di informarsi maggiormente sul singolo progetto che si vuole supportare.

Le tipologie di crowdfunding
L’equity crowdfunding non è l’unica tipologia di finanziamento dal basso possibile, anzi al momento è quella meno utilizzata. La maggior parte delle piattaforme, infatti, è di tipo reward-based. Anche in questo caso si riceve una ricompensa, ma si tratta di un prototipo o di una copia del prodotto che si è voluto finanziare, come un cd, una copia del film, un software o un gadget innovativo.
Ma la “colletta online” può essere effettuata anche solo come semplice donazione, e in cambio non si riceve nulla. È il caso delle piattaforme donation-based che finanziano campagne no-profit.
Altra soluzione è il social lending, il prestito di denaro tra privati che prevede tassi più bassi per chi lo richiede, senza il bisogno di intermediari.

I casi di successo del crowdfunding
Un pioniere del crowdfunding, che ha portato questo fenomeno alla notorietà, è stato Barack Obama. Il presidente degli Stati Uniti ha infatti finanziato la campagna elettorale per la corsa alle presidenziali in larga parte grazie alle piccole donazioni, anche di 10 e 20 dollari, dei singoli sostenitori, senza far affidamento, come avviene normalmente, solo ai finanziamenti di grandi donatori e lobby. In un mese, nel gennaio 2008, dei 32 milioni di dollari di donazioni per la campagna di Obama, 28 sono stati raccolti esclusivamente online.

Il regista del famoso telefilm per ragazzi Veronica Mars, invece, non è riuscito a trovare l’appoggio della Warner Bros per realizzare un film tratto dalla serie. Per questo motivo ha chiesto aiuto ai fan attraverso la piattaforma Kickstarter. E il risultato è stato sorprendente. In sole 10 ore è stato raggiunto l’obiettivo di raccogliere 2 milioni di dollari per poi arrivare, in un mese, alla cifra di 5,7 milioni di dollari. I fan che hanno contribuito sono stati 91,185, da oltre 20 paesi.

Anche il Louvre, il celebre museo parigino ha puntato sulla colletta online. “Tour Mecenes” è il progetto avviato nel 2010 per l’acquisto del quadro “Le tre grazie” di Cranach.
Il collezionista privato chiedeva 4 milioni di euro ma il Louvre ne aveva a disposizione solo 3. Per questo motivo è stata lanciata la campagna di crowdfunding attraverso un sito ad hoc che grazie alla partecipazione di 7.000 donatori è riuscita a raccogliere 1 milione 200 mila euro. La ricompensa, è stato l’inserimento dei nomi dei donatori nella lista dei mecenati del museo.

Ha battuto ogni record la raccolta fondi per lo smartwatch Pebble. La ricerca di investitori tradizionali non è andata a buon fine e il ceo della società si è rivolto agli utenti di Kickstarter per finanziare il progetto. Il target dei 100.000 dollari è stato raggiunto in due ore dalla pubblicazione online. E alla scadenza, dopo un mese, erano stati superati anche i 10 milioni di dollari.

In realtà la somma più elevata raggiunta da una raccolta via crowdfunding è stata raggiunta da Canonical, la società che ha lanciato una campagna per avviare la produzione di 40.000 Ubuntu Edge, smartphone dotati dell’omonimo sistema operativo. La cifra raccolta è stata da record, 12 milioni di euro. Ma il progetto non è stato concluso, perché chiedeva agli utenti un supporto per raggiungere i 32 milioni di euro.

---- Alcuni esempi di piattaforme straniere
Kickstarter (www.kickstarter.com) si presenta come “la più grande piattaforma per raccogliere fondi per progetti creativi”. Lanciata nel 2009, permette di richiedere finanziamenti per film, giochi, musica, arte, design e tecnologia. Ad oggi sono stati raccolti 843 milioni di dollari grazie al sostegno di più di 5 milioni di persone, da 177 paesi (il 90% dei paesi del mondo), nelle oltre 50.000 campagne supportate.
Non ci sono limiti di finanziamento, sono accettati sia quelli con budget limitati sia quelli con richieste più elevati. E alcuni superano di gran lunga il limite iniziale richiesto. Un esempio è la campagna di Amanda Parker, cantante statunitense che, stanca di sottostare alle richieste delle case discografiche, ha chiesto 100.000 dollari per pubblicare il nuovo disco. E ha ricevuto non solo il 100% di quello richiesto ma il 1.923%.

Kickstarter si basa sul modello di crowdfunding del “o tutto o niente”. Solo se si raggiunge il 100% dell’importo richiesto entro un determinato limite di tempo il richiedente riceve il finanziamento. In caso contrario, viene riconsegnato ai donatori.

Si basa, invece, sul modello opposto del “prendi tutto” un'altra istituzione del crowdfunding, Indiegogo (www.indiegogo.com), fondato nel 2007 per raccogliere le richieste e le donazioni per qualsiasi tipo di progetto. I primi posti tra le campagne più finanziate sono occupare da progetti per creare gadget tecnologici. Ma compare anche quella per la ricostruzione in New Jersey a seguito dell’uragano Sandy, organizzata da MTV. Alla campagna online è stata affiancato anche un “live telethon” che ha permesso di aggiungere un finanziamento pari a circa 800.000 di dollari.

È nata in Francia, ed è la prima piattaforma di crowdfunding europeo, Ulule (www.ulule.com). Lanciata nel 2009, finanzia solo i progetti che hanno raggiunto l’obiettivo prefissato. Come riporta il sito può essere finanziata un’ampia gamma di progetti: “un canottiere che attraversa l’Atlantico, cortometraggi, odissee ecologiche, album musicali, missioni umanitarie, video games, prodotti high tech e lo-fi”. Non si possono finanziare, invece, partiti politici o religioni.

Altri siti, invece, finanziano solo determinate idee o prodotti. Spot.us (www.spot.us) è il portale di funding dedicato ai giornalisti freelance che vogliono far conoscere i loro lavori. Ma Spot.Us non cerca di definire chi può definirsi giornalista e chi no, il servizio è aperto. Infatti, si definiscono esigenti ma non elitari. Infatti, sostengono di aver lavorato con un reporter che ha vinto per due volte il premio Pulitzer, ma anche con due studenti del liceo.

Si basa esclusivamente su donazioni, invece, appbackr (www.appbackr.com) in cui il funding è destinato agli sviluppatori di nuove app mobile.
PledgeMusic (www.pledgemusic.com), invece, è dedicato solo ai musicisti che hanno bisogno di donazioni dal basso direttamente dai loro fan per riuscire a pubblicare i loro cd. Una volta finanziato il progetto. I fan possono richiedere il disco in anticipo rispetto al lancio ufficiale, a volte anche in edizione limitata con contenuti speciali.

È ancora in fase di lancio, invece, Trevolta (www.trevolta.com), il primo sito di crowdfunding in cui verranno finanziati esclusivamente i viaggi degli utenti. In questo caso, però, un viaggio potrà non essere finanziato solo da amici, fan e follower sui social network ma anche da società che decidono di investire sul progetto, a patto che il viaggiatore diventi anche sponsor del loro marchio.

---- Quindi, è possibile che sia richiesto di pubblicare online video in cui compare il logo della società. O di bere una determinata bevanda. Gli sponsor, però, preferiranno i viaggi più originali. Ad esempio, uno interattivo intorno al mondo, in cui sono gli utenti a decidere la destinazione, cosa si deve fare e dove si deve dormire. I viaggi, saranno raccontati attraverso un blog in cui il viaggiatore dovrà postare video e foto delle sue esperienze.

Alcuni esempi di piattaforme italiane
De Rev (www.derev.com) è una piattaforma e active media che vuole creare innovazione attraverso il crowdfunding, la raccolta firme e la democrazia partecipativa. Lanciata nel 2012 e citata da Forbes come prima piattaforma italiana del 2013 annoveratra le “rivoluzioni” finanziate, quella per ricostruire la Città della Scienza di Napoli che ha raccolto 750.121 euro da 2119 finanziatori.

Kapipal (www.kapipal.com)nasce nel 2009 per finanziare qualsiasi tipo di progetto, ma soprattutto quelli personali come un compleanno o una lista nozze. Infatti, si definisce la prima piattaforma internazionale che supporta il crowdfunding personale. Il Manifesto Capitalista pubblicato online spiega che “i tuoi amici sono il tuo capitale, realizzano i tuoi sogni”. Il capitale, quindi, dipende dal numero di amici e aumenta con il passaparola. Da qui anche il nome del sito “Kapi” come capital e “pal “come amico.

È reward-based e generalista Eppela (www.eppela.com). Si devono scegliere budget e un preciso limite di tempo, le ricompense affettive o effettive da corrispondere ai donatori e poi pubblicare il progetto. La piattaforma trattiene il 5% della cifra raccolta come commissione, ma solo in caso di successo perché in caso contrario il finanziamento è bloccato.

Produzioni dal Basso (www.produzionidalbasso.com) è stata la prima piattaforma italiana, fondata nel 2005. Ad oggi sono 384 i progetti finanziati, per un totale di 980.789,25 euro, soprattutto nel campo della musica. Seguono libri e documentari. Il lungometraggio “E fu sera e fu mattina” ha ricevuto finanziamento per 150.000 euro. La quota minima era di 50 euro.

Starteed (www.starteed.com), invece, non è solo crowdfunding. Una volta che il progetto, di qualsiasi tipo, viene finanziato è possibile venderlo direttamente nello shop online della piattaforma. Un ruolo importante lo gioca il donatore, in questo caso chiamato Supporter. Oltre a finanziare un progetto, tutte le attività collegate come ad esempio la promozione del prodotto ad amici e sui social network, permettono di ottenere dei crediti (Influence) a cui corrisponde una percentuale delle vendite.
Inoltre, Starteed permette a organizzazioni no-profit, incubatori e community di creare la propria piattaforma di crowdfunding indipendente, completamente personalizzabile e integrata con i social network.

Com-Unity (www.com-unity.it) si basa su un modello misto, reward e donation, e finanzia progetti di ogni tipo social, charity, arte, tech, design, fashion, game, web ed eventi ma con un’attenzione particolare soprattutto ai temi ambientali, umanitari, sociali e culturali. Al momento i progetti finanziati presenti sul sito sono due, uno di 11.000 euro, per ricostruire il giardino della scuola di Medolla, colpita dal terremoto e uno di 1.100 euro per stampare brochure contro la somministrazione di psicofarmaci ai bambini.

---- Musicraiser(www.musicraiser.com) si dedica esclusivamente a progetti musicali come dischi, tour promozionali, videoclip. I progetti più importanti hanno ricevuto un finanziamento di oltre 20.000 euro toccando anche il 300% e oltre rispetto all’obiettivo iniziale. Le ricompense possono essere download digitali, ingressi ai concerti, ringraziamenti inclusi nel cd, lezioni di musica via skype, pass per i backstage, una canzone scritta ad hoc per i fan o qualsiasi altra cosa che viene in mente al musicista.

Foritaly (www.foritaly.org) invece, si dedica esclusivamente alla raccolta fondi per l’arte con lo scopo di tutelare il patrimonio culturale italiano. I tagli delle donazioni vanno dai 2 ai 5.000 euro. La prima campagna ha permesso di realizzare un basamento antisismico per esporre in totale sicurezza nella Galleria Estense di Modena il Busto di Francesco I d'Este di Gian Lorenzo Bernini, preservandolo in caso di futuri terremoti. Il prossimo progetto verrà presentato il 7 novembre 2013.

Si basa sul prestito tra privati (social lending) Smartika (www.smartika.it), ripartita in Italia nel 2012 dopo essere stata lanciata nel 2007 come Zopa Italia ma poi bloccata dalla Banca d’Italia. Ora, invece, il tutto è stato regolamentato e viene vigilato per consentire una maggiore tutela degli utenti.
Secondo i dati presenti sul sito, fino al 30 settembre 2013 sono stati erogati 664 prestiti per un totale di 4.093.250 euro e Taeg medio del 9,31%.
Sono i prestatori ad attivare online le loro richieste, indicando importo e durata del prestito, tasso desiderato e tipologia dei clienti in base al merito creditizio. Per evitare rischi, il prestito viene diviso in 50 parti. Chi presta 1.000 euro, quindi, presta a 50 diversi richiedenti 20 euro ciascuno.

Si definisce Socal Banking, e anche in questo caso si tratta di un prestito tra privati, la piattaforma Terzo Valore (www.terzovalore.com)creata da Banca Prossima, la banca del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata al terzo settore.
Persone fisiche o giuridiche possono prestare o donare alle organizzazioni no profit clienti dell’istituto, senza bisogno di ulteriori intermediari.

PrestoBene è il servizio che permette di prestare all’organizzazione da un minimo di 500 euro a un massimo di 10.000 euro. DonoBene, invece, oltre alla semplice donazione, rimette in moto il contributo una volta che è stato utilizzato dalla prima organizzazione. In seguito, l’organizzazione si impegna a fornire lo stesso importo a una seconda inserita in una cordata di organizzazioni no profit che hanno deciso di lavorare insieme.
È la banca a selezionare i progetti e finanzia almeno il 33%. Inoltre, aggiunge la differenza di quello che non è stato raccolto con il crowdfunding.

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