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Vite, mattoni, oggetti: chi c’è dietro ai pagamenti per gioc... OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Si chiama pay for play e per andare avanti nei giochi online è uno stillicidio di micropagamenti. Che sempre più fanno a meno dei sistemi tradizionali, come le carte di credito. Il nuovo business è gestito da istituti internazionali e per ora è utilizzato prevalentemente sui portali di gioco online e di scommesse. O per comprare abbonamenti e articoli a quotidiani e riviste. Ecco come funziona. Quanto costa. E soprattutto ecco perché sta avendo così tanto successo (banche attenzione): chi lo utilizza resta anonimo

Vite, mattoni, oggetti: chi c’è dietro ai pagamenti per giocare online (Aggiornato)

Per superare i livelli di Candy Crush occorre comprare “le vite”. Per andare avanti in Pet Rescue bisogna avere i “lingotti d’oro”. Per vincere a CSI è fondamentale consumare “Caffè” (virtuale). Vite, si ottengono (gratis) dagli amici. O si comprano. E intorno al mercato del gioco online stanno nascendo le nuove “fabbriche” di pagamenti.

L’ultima novità, in ordine di tempo, è l’arrivo dei BitCoin, la moneta virtuale per eccellenza. L’unica, per ora, a poter essere utilizzata sui vari portali di e-commerce (ma anche nel mondo reale), compresi quelli di gioco online. La notizia, arrivata insieme alla Befana, infatti è che Zynga, la società di San Francisco produttrice di vari giochi online tra i più famosi e i più utilizzati (come Farmville, tanto per citarne uno), ha iniziato ad accettare i BitCoin per acquistare alcuni suoi prodotti virtuali. Come vite, mattoncini d’oro e mosse extra per superare i livelli. Lanciando verso l’alto, di conseguenza, anche la valuta della moneta coniata online. In un solo giorno, infatti, il prezzo di un BitCoin ha raggiunto un valore di circa 1.000 dollari. Tanto più significativo se confrontato con i 13 necessari nei primi giorni dell’anno.

Nel frattempo, pare che anche eBay, il colosso americano dell’e-commerce, stia tendando di rendere disponibili i pagamenti in bit. Da utilizzare non solo sul suo portale. Poco prima della fine dell’anno, infatti, la società ha depositato un brevetto che utilizza gli stessi termini tecnologici di un BitCoin.

Ma oltre alle monete virtuali, esiste tutto un microcosmo di società e metodi di pagamento. Hanno tre caratteristiche che li accomunano. E che li rendono utilizzabili dai giocatori online, ma non solo. I nuovi sistemi - senza conto e senza carta – sono usati per acquisti sui portali di giochi e scommesse o per leggere e abbonarsi a riviste e quotidiani.

Permettono di inviare o di ricevere denaro e di acquistare beni e servizi online. Non solo: nei portali di giochi, di fatto, trasformano il denaro reale in denaro virtuale: finti lingotti d’oro, cyber cash, e-money, eccetera utili ad acquistare “vite” per continuare il gioco, oppure strumenti necessari per superare alcune difficoltà e per ottenere punteggi più elevati.

Sono usati soprattutto per micro-importi, anche al di sotto dei 3 euro. Alcuni permettono una totale anonimità. Non hanno bisogno di un conto corrente e in alcuni casi nemmeno di una carta di pagamento da collegare per eseguire la transazione. Attualmente, servono principalmente nei portali di giochi, ma il loro successo lascia prevedere ambiti di sviluppo molto più consistenti. Sostituendosi (magari) anche alle banche.

I conti virtuali
I più conosciuti sono i conti virtuali o wallet, sul modello di PayPal. Ci si iscrive con un identificativo e una password creando immediatamente un conto virtuale collegato a una o più carte di pagamento tradizionali. Tra i più noti c’è Skrill , società, fondata nel 2001 con sede a Londra e uffici in Europa e negli Stati Uniti, che conta circa 36 milioni di clienti in 200 paesi del mondo e gestisce i capitali privati in 40 diverse valute. Così, per esempio, si può scegliere di scaricare i lingotti d’oro necessari a proseguire con i livelli di Candy Crush, il noto gioco del portale contenitore King, cliccando sul logo Skrill e attivandolo con id e password.

La transazione ha un costo: per comprare 10 lingotti di Candy Crush servono, ad esempio, 95 centesimi di euro di cui 0,22 euro vanno a Skrill . Mentre, per chi necessita di 9 banconote di Zynga, è prevista una spesa per l’autorizzazione del pagamento di 0,23 euro. Il conto virtuale è gratuito, se si effettua almeno una operazione l'anno.

Mentre, per i conti inattivi da oltre 12 mesi, va prevista una commissione di spesa mensile pari a 1 euro. Inviare denaro a un altro conto Skrill costa l'1% dell'importo inviato, con un massimo di 10 euro. Pagare nei negozi o trasferire fondi ai negozi online è gratuito. Skrill, come fa anche PayPal, emette una carta prepagata creata in collaborazione con MasterCard . Il contante può quindi essere anche prelevato a un Bancomat. In questo caso il costo addebitato è di 2 euro a prelievo. ---- Con telefono fisso o cellulare
Un po’ diverso il servizio offerto da Allopass, l’azienda fondata nel 1996 e appartenente al gruppo Hi-media operante in 9 paesi europei (Francia, Germania, Svezia, Belgio, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Regno Unito, Italia), oltre che in USA e Brasile. Il servizio funziona soprattutto per micro importi senza dover fornire la carta di credito o i dati bancari a terzi. I pagamenti, infatti, avvengono via telefono, sms e carte prepagate.

Ed è garantito l’anonimato, visto che i dati finanziari possono non essere condivisi nemmeno con la stessa Allopass. Per acquistare un codice da utilizzare per autorizzare le transazioni d’acquisto si può ricorrere al servizio Audiotel. In questo caso, quindi, basta fare una telefonata, il cui costo, comprendente quello del servizio da acquistare, è addebitato sulla bolletta telefonica, per essere rinviati a un server vocale che fornisce un codice d'accesso Allopass.

Una volta inserito il codice d’accesso, l’operazione d’acquisto è conclusa. Si può procedere anche via sms: il costo del servizio, compreso quello del bene acquistato, è scalato direttamente dal credito telefonico. Quanto costa? E’ decisamente caro: servono, ad esempio, 2,27 euro per acquistare crediti aggiuntivi virtuali e continuare a giocare sulle piattaforme di King. Mentre gli utenti di Zynga devono spenderne 4,40 per poter proseguire con il gioco. Il servizio può essere utilizzato su diversi portali partner. Generalmente nell'ambito della musica, dei giochi online e degli annunci.

Lo stesso funzionamento è previsto anche da DaoPay, l'azienda fondata a Vienna e specializzata nei pagamenti via telefono. Il servizio, utilizzabile da chiunque (anche se il portale è disponibile solo in lingua inglese), infatti, non prevede carte di pagamento o conti correnti collegati. Basta comporre un numero di telefono predisposto, o inviare un sms, per ricevere un codice da utilizzare per autorizzare la transazione.

I costi aggiuntivi, elevati, poi, sono diversi, a seconda dell'operatore che si utilizza. Così, per esempio, chi chiamerà DaoPay da un'utenza Telecom Italia, dovrà mettere in conto un costo di 1,50 euro il minuto, che si aggiunge al 22% di IVA, più ulteriori 0,30 euro di commissione per l'inoltro della chiamata da un telefono fisso con utenza Telecom.

Utilizzando il servizio da facebook, invece, per proseguire con i livelli dei vari giochi inseriti nel nuovo App Center, si dovrà prevedere un costo di 1,96 euro che, aggiunti al costo di 0,73 euro per l'acquisto dei lingotti d'oro necessari a proseguire il gioco, vogliono dire, in totale, una spesa più che doppia, di 2,42 euro. ---- Voucher usa-e-getta per rimanere anonimi
Ukash , la società internazionale con sede nel Regno Unito, e portale ufficiale tradotto in 47 lingue, per procedere all’acquisto sui portali abilitati richiede di inserire un codice di 19 cifre nel form preimpostato direttamente online che compare al momento del pagamento. Per ottenere il codice è necessario acquistare voucher usa-e-getta in uno negozio fisico, di solito nelle ricevitorie di gioco Sisal, in tagli da 10, 25, 50 e 100 euro.

A ogni codice corrisponde una predeterminata somma di denaro, che si usa a scalare. Le commissioni di spesa sono detratte direttamente dal montante precaricato sulla card. I portali che accettano questo tipo di pagamento spaziano in vari ambiti: appuntamenti, bingo e lotterie, casinò, giochi e poker, scommesse sportive e shopping. E per ogni sito la commissione di spesa è differente.

Per esempio, vanno messi in conto 0,06 euro per chi gioca online sul portale King.it. Mentre è prevista una commissione maggiorata di 0,13 euro per gli utilizzatori di Zynga.com. Anche Ukash permette il trasferimento di fondi da e per l’estero con carte prepagate collegate al conto virtuale.

Richiede la presenza di store fisici anche Paysafecard , uno dei leader di mercato a livello europeo per i metodi di pagamento prepagati online. L'azienda, fondata nel 1990 a Vienna, a oggi conta circa 450.000 punti vendita abilitati, distribuiti in 37 diversi paesi del mondo. Il servizio, anche in questo caso, prevede l’acquisto dell'apposita tessera prepagata in uno dei rivenditori autorizzati. A ogni tessera corrisponde un importo diverso, mentre basta utilizzare il pin stampato sulla card per poter portare a termine l'acquisto. Senza inserire sui portali di e-commerce, gioco e scommesse online nessun dato personale. Il sistema è accettato da oltre 4.000 partner virtuali , compresi i portali di giochi, tipo King, Zynga e facebook, e le poker room, come PokerStars.

Il prezzo del servizio, però, varia a seconda del portale sul quale viene utilizzato. PokerStars, per esempio, addebita una commissione di 2 euro per ogni carta utilizzata. Così, chi registra online una carta prepagata Paysafecard del valore di 50 euro, si troverà accreditati sull'account di gioco solo 48 euro. Più contenuto, invece, il costo dell'operazione dai portali ludici e da facebook. La commissione, infatti, in questo caso, è variabile e dipende dal tipo di gioco che si esegue. Ma resta comunque compresa, più o meno, tra gli 0,07 e i 0,14 euro. ---- Pagare con il cellulare
È un metodo di pagamento molto veloce, e si sta diffondendo a macchia d'olio. Perché consente di effettuare micro-pagamenti usando la ricarica del telefonino. Il sistema, utilizzato per lo più per l'acquisto di articoli di giornale o abbonamenti a riviste, non richiede l'inserimento di codici di carta di credito, o pin extra. Basta indicare il numero di telefono cellulare per portare a termine l'operazione.

Uno dei sistemi più famosi, utilizzato dalla maggior parte delle riviste e dei quotidiani nazionali con una versione mobile ad accesso limitato (come il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport, tanto per citare i due più noti), si chiama MobilePay, la piattaforma di pagamento realizzata dai sei maggiori operatori italiani di telefonia mobile: Fastweb, Poste Mobile, Telecom Italia Mobile, 3 Italia, Vodafone e Wind.

l costo del contenuto acquistato è addebitato direttamente sul credito telefonico in caso di ricaricabile o sul conto telefonico nel caso di clienti con abbonamento: basta indicare il numero di telefono cellulare sul quale addebitare l'abbonamento e attendere che arrivi il messaggio di conferma. Il servizio non ha costi maggiori per gli utilizzatori, ma la spesa massima sarà esattamente pari al costo previsto dal quotidiano.

Servono, quindi, solo 2 euro a settimana per acquistare la versione mobile del Corriere della Sera. Oppure 0,90 euro per una pagina di La Repubblica online. Il rinnovo, una volta sottoscritto l'abbonamento, è automatico. E, allo scadere di ogni settimana di utilizzo del servizio, non è scalata nessuna commissione di spesa aggiuntiva.

Anche i giochi virtuali, nella loro versione per smartphone, permettono di effettuare pagamenti veloci direttamente dal telefonino. In questo caso, le modalità sono due. Se i pagamenti vengono fatti direttamente dall'app, il costo è scalato dall'account collegato.

Cioè dall'iTunes store personale, in caso di smartphone Apple, o dal Google Wallet in caso di smartphone con sistema operativo Android. I dati della carta di pagamento, già inseriti nell'account, non devono essere immessi nuovamente. Mentre l'acquisto, effettuabile in pochi clic semplicemente inserendo la password personale, non richiede commissioni di spesa aggiuntive.

Diverso, infine, il caso di acquisti effettuati online, ma detratti dal conto telefonico o dal credito del telefonino. In questo caso, infatti, la commissione di spesa prevista, anche molto sostanziosa, si aggiunge a limiti operativi prefissati. Vale a dire: gli acquisti effettuati devono superare una certa soglia minima di spesa. Così, per acquistare 9 banconote virtuali per proseguire con il gioco su facebook, andrà messa in conto una commissione di 1,90 euro. Per una spesa complessiva di 3,50 euro.

Mentre anche per acquisti inferiori, va comunque messa in conto una commissione massima di addebito pari a 2 euro, indipendentemente dal costo del credito di gioco virtuale che si intende acquistare. Nel caso in cui, per esempio, ci si volesse assicurare una vita extra per 0,73 euro, l'addebito complessivo risulterà pari a 2 euro, mentre gli eccedenti 1,27 euro saranno comunque accreditati sul saldo del conto di gioco, e disponibili per i successivi acquisti. Tutto questo salvo eventuali “sconti” che periodicamente i giochi online regalano. ---- Carte prepagate virtuali
Non mancano, poi, gli strumenti di pagamento tradizionali, quelli più conosciuti. Su Zynga.com, uno dei più noti portali ludici al momento online (tanto da essere quotato sul Nasdaq) i giochi sono tutti accessibili a costo zero. Ma spesso è richiesto, per poter proseguire in livelli più avanzati, l’acquisto di vite o crediti ulteriori.

Necessari anche per richiedere particolari prodotti da utilizzare all’interno del gioco. Così, si può scegliere di acquistare utilizzando PayPal o una delle carte di credito accettate, appartenenti ai circuiti internazionali più noti. Come Visa, MasterCard, JCB (Japan Credit Bureau), Discover, Carta Aura, America Express e la prepagata di Paypal.

Oltre alle carte di credito, poi, i portali di giochi, scommesse e le poker room, consentono anche l'utilizzo delle carte prepagate. Si può scegliere di utilizzare quelle tradizionali, concesse su supporto fisico, magari dotate di codice Iban, come Superflash di Intesa Sanpaolo che ha, in più, il PAN virtuale per una maggiore sicurezza. Il PAN altro non è che un numero di carta di credito usa e getta che ha un periodo di vita breve o brevissimo, anche di soli minuti, in modo da rendere la transazione sicura. Il PAN si crea dall’area riservata dell’home banking ed è gratuito.

Mentre la commissione di spesa sui portali in cui è utilizzato è la stessa applicata normalmente alle carte di credito. Sempre avendo a cuore la sicurezza, è possibile scegliere una delle carte prepagate virtuali tra cui la più nota e usata è e-Postepay, che si usa direttamente dall'app di mobile banking di Poste Italiane. Anche ING Direct ne fornisce una gratuitamente a tutti i correntisti.

BitCoin
Nei portali di giochi su facebook in Italia non si è ancora vista. Da noi, sono soprattutto le poker room ad affidarsi alla nuova moneta digitale. Ma non mancano anche hotel, vicino a Napoli o a Desenzano del Garda. E se ne parla ovunque. La moneta virtuale per eccellenza, BitCoin, potrebbe diventare a breve un altro strumento di pagamento e micro-pagamento utilizzabile un po’ ovunque. Intanto negli USA sarà usata in via sperimentale dal prossimo 2014 in negozi virtuali e portali di giochi.

E se è vero che da un lato c’è la Cina che ne proibisce l'utilizzo, dall'altro lato c’è il Canada che ha aperto il primo bancomat dal quale prelevare BitCoin cash da utilizzare nella vita di tutti giorni. I BitCoin, alla portata di tutti, possono essere acquistati sui portali ad hoc, presso i mercati specializzati, e in cambio di valute reali. Resta il problema del loro reale valore. Non esistendo un organismo di regolamentazione (per ora, ma c'è da scommetterci che in futuro arriveranno anche delle regole), infatti, il valore reale della moneta virtuale fluttua nel tempo. Lasciando quindi spazio a possibili speculazioni.

Intanto, anche Amazon, il colosso dell'e-commerce statunitense, pare sia interessato a testare le opportunità del mercato delle monete coniate online. Il nuovissimo Amazon Coin, infatti, per ora ancora in fase embrionale, è una valuta a tutti gli effetti, da utilizzare solo sul bookstore e all'interno del suo negozio online americano. Con un valore, quasi insignificante, che per il momento corrisponde 1 centesimo di dollaro.

Ma c'è anche chi fa marcia indietro. Facebook, per esempio, dopo aver investito nei facebook credits con lo scopo non dichiarato, ma ampiamente sottinteso di stimolare l'e-commerce sfruttando al massimo gli investimenti pubblicitari, ha preferito invertire la rotta l’estate scorsa e ritornare alla valuta locale. Lasciando il posto, quindi, anche online, alla moneta reale.

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