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I conti non sono tutti uguali. E per risparmiare basta dare ... OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Sono indifendibili. Negli anni ne hanno combinate tante. Dallo scandalo Libor ai mutui con tassi di usura. Passando per bond argentini e azioni Cirio. Fino all’ipotesi odierna di una bad bank. Eppure, di recente, sulle banche ruota il focus della polemica per un’altra questione: il costo dei conti, sempre più elevato. Ma è davvero così? No. Perché il conto corrente puro non esiste più. Ce ne sono due: online e tradizionali. E sono due prodotti completamente diversi. Se si sceglie quello giusto, si può risparmiare addirittura il 119%. Ecco come fare

I conti non sono tutti uguali. E per risparmiare basta dare un’occhiata. Non è difficile

Le banche sono indifendibili, va detto subito. Ne hanno combinate tante. Proviamo a citare brevemente, alla rinfusa. Collocamento dei titoli Cirio e dei bond argentini. Mutui e conti correnti concessi a privati e aziende a tassi di usura (leggi qui). E ancora. Le manovre sui prezzi delle valute. Lo scandalo dei derivati venduti a tappeto, perfino a piccoli ordini di religiose. La manipolazione sul tasso di cambio universale, il Libor, utilizzato per definire il costo di mutui e finanziamenti. Fino ad arrivare alle ultime notizie di cronaca, con la ipotesi di creare una bad bank per tutti i crediti inesegibili.

Eppure, negli ultimi tempi, la stampa nazionale si sofferma con grande evidenza su un’altra questione: il costo dei conti correnti. Portando avanti una campagna mediatica, condita di percentuali, ricerche, indagini, relativa al rincaro eccessivo dei costi di gestione annui. L’alert lanciato nel corso dei mesi e che si può riassumere in poche parole: “le banche sono tutte ladre” , rischia di essere controproducente. Non stimolando la concorrenza di mercato, da un lato, e nemmeno la libera scelta del consumatore dell’altro. Portando al contrario alla conclusione che, se tanto i conti son tutti cari, non vale la pena di darsi da fare per cercarne un altro, magari presso un altro istituto.

Il fatto, però, è che il focus della polemica parte da due presupposti errati. Il primo è che il conto corrente puro così com’era conosciuto in passato, da alcuni anni non esiste più. Ci sono quelli online, quelli online con un pacchetto di servizi allo sportello. Quelli per chi vuole mettere il denaro a rendimento, quelli per giovani e quelli per anziani e pensionati. E quindi è come fare una inchiesta al supermercato: e provare un litro di latte delattosato e vitaminizzato e scoprire che nel giro di un anno ha subito forti aumenti (e allora si scrive: il latte costa sempre di più). Senza far notare che la confezione scremata fresca costa sempre di meno.

Da un lato, infatti, i conti online, dedicati a chi preferisce svolgere tutta l’operatività bancaria sul web, hanno questa caratteristica: offrono un numero sempre più importante di operazioni gratuite (e quindi spese in ribasso), se si dispongono da Internet. Ma applicano un costo molto maggiore, e in costante crescita, a chi si reca in filiale. E’ uno scandalo? No. Chi va in banca usufruisce di un servizio ulteriore (la consulenza o l’aiuto del personale). Una abitudine, spesso frutto solo di pigrizia, che le banche cercano di disincentivare. A volte si rischia addirittura il ridicolo: come quando si segnala lo scandaloso aumento del 25% del costo del prelievo del contante allo sportello, senza chiedersi: ma perché c’è qualcuno che va a prelevare allo sportello, quando c’è un bancomat a ogni angolo di strada?

Tra l’altro per chi ha esigenza di recarsi in filiale la soluzione c’è: acquistare con l’operatività da web anche un pacchetto di prestazioni allo sportello. Tra l’altro, mai come in questo caso l’offerta della banca è chiara e proclamata: vogliamo potenziare l’operatività online. E‘ uno scandalo? Neanche questo ci sembra.

---- Dall’altro, invece, ci sono i conti a pacchetto. E si suddividono a loro volta per target. Così si può scegliere l’offerta per studenti, per pensionati e per premier. Oppure optare per prodotti ad alto rendimento. Ma tutti hanno una caratteristica comune: possono essere gestiti indifferentemente online o in filiale. Hanno, infatti, un canone mensile di abbonamento e includono un predeterminato numero di operazioni, su qualsiasi canale, a costo zero. E possono contenere servizi extra, magari non bancari, e promozioni riservate.

Il secondo presupposto errato di molte analisi, poi, riguarda proprio questo: le operazioni scelte per il confronto (tra l’altro in molte inchieste manca proprio il dato sul campione analizzato e sulla sua rappresentatività). I costi incrementati messi a confronto, infatti, si riferiscono quasi sempre a operazioni svolte allo sportello. E sono di quelle che, potrebbero essere eseguite con altri canali a costo zero. Per la visualizzazione di saldo e movimenti è prevista una commissione extra, di solito elevata, a chi richiede la stampa da filiale. Mentre chi opta per il self-service, dal bancomat, per esempio, o da Internet e mobile banking, può avere le stesse informazioni a zero spese.

La scelta, dunque, deve dipendere dall’utilizzo che se ne fa del conto. E se è corretta, può consentire di “risparmiare” anche parecchio. Perché se è pur vero che i conti costano mediamente di più nel confronto anno su anno (+5,49% confrontando il costo medio annuo), considerando il dato aggregato, è anche altrettanto vero che, in effetti, sono molto più ricchi di agevolazioni rispetto a qualche tempo fa. Vale a dire: cambiare il vecchio conto, a volte, può rappresentare un vantaggio.

Of-Osservatorio finanziario ha analizzato i 125 conti correnti inseriti nel DBPB di Of (contro gli 81 di un anno fa) e provati in filiale. E ha scoperto quali consentono un risparmio maggiore, a seconda dell’operatività. Per farlo, però, ha messo a confronto i risultati emersi, con i dati rilevati 12 mesi fa. Ecco com’è cambiato il panorama dei conti correnti in un anno. E quanto si “risparmia” scegliendo il “conto giusto” .

Dati a confronto
Rispetto a gennaio 2013, sono le operazioni virtuali, da effettuare autonomamente con Internet, bancomat o smartphone, ad aver fatto registrare la percentuale di decremento maggiore. Disporre un bonifico verso un altro istituto bancario accedendo all’account privato di Internet banking, infatti, costa 0,68 euro invece che 0,76. Per una riduzione dell’11,76% rispetto a 12 mesi fa. Mentre la soglia di spesa scende ulteriormente a un massimo di 0,49 euro se l’inoltro del pagamento avviene verso una banca del gruppo.

Anche mantenere attiva una carta bancomat è più economico. In media, all’anno, servono 2,83 euro, 19 centesimi in meno rispetto ai 3,02 euro dello stesso periodo dello scorso anno. Pari, cioè, al –6,29%. Chi, invece, sceglie un conto corrente solo online, non dovrà sborsare più di 2,60 euro in media.

---- Analizzando tutto il campione di Of, però, emerge anche che la media di costo, nel corso dell’ultimo anno, è di poco più cara. Dalla simulazione d’uso di Of, basata su un profilo di utilizzo medio-basso (canone annuo, bancomat, carta di credito, 12 accrediti dello stipendio o della pensione, 6 prelievi presso altre banche nell’area Sepa, 10 bonifici online, 1 operazione allo sportello e 1 estratto conto cartaceo), infatti, emerge che, per gestire un conto corrente nel 2014 occorrono 84,61 euro. 4,65 euro in più rispetto a 12 mesi fa.

Il canone di gestione annuale, infatti, prevede una spesa media di 40 euro, contro i 33,34 dello scorso anno. Mentre anche le operazioni di base sono di poco incrementate. I prelievi presso i bancomat di altri istituti di credito richiedono una commissione aggiuntiva di 1,38 euro, pochi centesimi in più rispetto alla media di 1,36 euro dello scorso gennaio. Mentre per effettuare bonifici allo sportello verso altre banche servono 3,69 euro, contro i 3,65 del 2013.

Conti online vs conti tradizionali
Ma il confronto più corretto è quello che prende in considerazione i conti tradizionali e quelli online separatamente. In fin dei conti, perché acquistare un prodotto solo online, e poi utilizzarlo prevalentemente via filiale? O, al contrario, perché sceglierne uno a pacchetto con un canone mensile di spesa e operazioni incluse dallo sportello, se poi in banca non ci si mette mai piede?

In effetti, chi sceglie un conto corrente nato apposta per essere gestito solo da Internet, può risparmiare anche più del 119%. La spesa media annua per mantenere un conto corrente solo online, calcolata utilizzando la simulazione di Of, infatti, si aggira intorno ai 44,68 euro, contro i 97,92 euro necessari per un conto tradizionale. Il canone di abbonamento annuo, il più delle volte a costo zero, non comporta una spesa media maggiore di 11,77 euro. Vale a dire il 281,81% in meno dei 49,94 dei prodotti a pacchetto. Mentre anche le operazioni di pagamento, se svolte in autonomia, si aggirano quasi sempre intorno allo zero.

Un bonifico via Internet, per esempio, richiede ai sottoscrittori del conto low-cost per il web, un costo di 0,21 euro se disposto verso la stessa banca, e di 0,33 euro se inoltrato a un altro istituto bancario. Rispettivamente il 176,19% e il 145,45% in meno delle commissioni applicate dal conto tradizionale (0,58 euro e 0,81 euro, in media).

Mentre è per le operazioni allo sportello che i conti per il web applicano le commissioni maggiori. Banca Sella, per esempio, “punisce” chi si reca in filiale per sottoscrivere il conto corrente, invece che sfruttare l’apposito form virtuale, applicando una commissione aggiuntiva di 33 euro, da corrispondere solo una tantum. Per tutte le altre operazioni svolte con l’ausilio dell’impiegato bancario, poi, bisogna mettere in conto un costo non inferiore a 3,50 euro.

---- CheBanca! , invece, ha diversificato la sua offerta, distinguendo tra online e assistenza in filiale. Così, chi opta per la versione sono online dovrà prevedere costi pari a 3 euro per ogni operazione effettuata allo sportello. Mentre per chi acquista il conto con assistenza in filiale inclusa (a 2 euro al mese) non sono previste commissioni extra.

Diverso, invece, il caso dei conti a pacchetto che, generalmente, includono un numero predeterminato di operazioni a costo zero, a patto però che si corrisponda un canone di abbonamento mensile o annuale. UniCredit, per esempio, rende a zero per i correntisti di Genius Club tutte le operazioni per un canone mensile di 10 euro. Veneto Banca con Libero Easy, ne offre 80 a fronte del pagamento di un canone annuo di massimo 18 euro. DB Componi, di Deutsche Bank, costa 48 euro all’anno e include 40 operazioni. Mentre Conto Libero di Banco Desio ne regala 240 all’anno, per un costo di 6 euro a trimestre.

Infine, c’è anche chi permette di scontare il canone annuale, a patto che si acquistino altri prodotti e servizi della banca. Come Intesa Sanpaolo, per esempio, che con Conto Facile offre una riduzione del 50% ai nuovi clienti che entro il 31 marzo 2014 sottoscrivono almeno 2 prodotti a scelta tra l’accredito dello stipendio o della pensione, la carta NextCard, i PAC o altri prodotti di previdenza complementare e prodotti di tutela.

La stessa strategia è seguita anche da MPS che sconta il canone di Conto Italiano Zip Base di 1 euro al mese, passando dai 5 euro a regime a un massimo di 4, in caso di accredito continuativo dello stipendio.
Mentre BNL In Novo Il Conto Pratico di BNL-Gruppo BNP Paribas garantisce una riduzione di 2 euro al mese (dai 3,90 euro standard), ma solo nei mesi in cui sia stato congiuntamente disposto l’accredito dello stipendio o della pensione e risulti attiva la domiciliazione di almeno un’utenza domestica. O, in alternativa, risulti presente sul conto una giacenza media liquida superiore o uguale a 2.500 euro.

Conti online: quale conviene di più
Il più economico in assoluto sul mercato è Websella.it di Banca Sella, con una spesa media annua che non supera, utilizzando la simulazione di Of, quota 0,71 euro. Il conto, tutto a zero spese, non prevede un canone di abbonamento mensile o annuale. E tutte le operazioni di pagamento sono gratuite se disposte online. Non è quindi applicata nessuna commissione aggiuntiva per l’esecuzione di bonifici, anche verso altri istituti bancari, è gratuito il servizio di domiciliazione delle utenze, così come l’invio delle carte di pagamento (bancomat e carta di credito).

Le giacenze in conto non hanno remunerazione, ma volendo si può sottoscrivere il conto di deposito vincolato (anch’esso gratuito) e ottenere un extra rendimento. Mentre i prelievi dagli sportelli automatici di qualsiasi banca, in Italia e in Europa, sono sempre a costo zero. Dall’Internet banking, poi, sempre incluso nel canone, si può ottenere assistenza da parte di un consulente personale. E interagire con la banca nella casella di posta dedicata, Sella Box, all’interno della quale sono recapitate tutte le comunicazioni di trasparenza e di servizio.

---- Segue, con un costo annuo massimo di 1,20 euro Creval con ContoInCreval. Senza canone mensile e con operazioni illimitate gratuite, purché effettuate via Internet. La carta di debito e la prepagata sono concesse senza costi. Non sono applicate commissioni aggiuntive per il prelievo di cash da bancomat appartenenti a un altro istituto bancario, in Italia e in Europa. E le operazioni via filiale non sono proprio contemplate. Anche la carta di credito non è prevista. Mentre resta applicato un costo fisso di 1,20 euro per ogni emissione e invio di un estratto conto in formato cartaceo.

Ha una spesa annua di poco superiore, fissa a 2 euro all’anno sempre secondo la simulazione d’utilizzo di Of, Youbanking di Banco Popolare che, in aggiunta, mantiene a zero fino a giugno 2015 anche le spese per i bolli previsti dalla legge. Il bancomat, personalizzabile con un’immagine a scelta, e la carta di credito sono concessi gratuitamente. Il servizio di domiciliazione di bollette e utenze è incluso. E i prelievi su tutte le banche europee non comportano maggiorazioni.

Conti a pacchetto: quale scegliere
Chi non può rinunciare alla filiale, e sa che avrà bisogno di un conto comprensivo di tutto, che gli consenta di gestire un’operatività medio-alta senza subire salassi sulle commissioni applicate alle operazioni, anche se svolte allo sportello, può affidarsi a uno dei tanti conti tutto incluso. Generalmente con un canone di abbonamento annuale, ma un numero predeterminato di operazioni a costo zero.

Il meno caro è Premiaconto Plus di Banco Popolare, con un costo medio di 9 euro all’anno stando alla simulazione di Of. Il canone annuale è a zero fino al 31 giugno 2015. Mentre successivamente è previsto un costo di 12 euro a trimestre, azzerabili se si acquistano altri prodotti o servizi dell’istituto. Così, per esempio, si ottengono 3 euro di sconto per l’attivazione del servizio di accredito diretto dello stipendio. Altri 3 euro vengono abbuonati per giacenze superiori a 4.000 euro. E ulteriori 6 euro sono scontati per chi ha un mutuo collegato al conto corrente. Le operazioni gratuite sono illimitate, compresi i bonifici disposti in filiale. Per sottoscrivere bancomat e carta di credito non servono spese aggiuntive. E anche l’estratto conto cartaceo viene inviato a zero spese. Compreso infine anche il servizio di domiciliazione delle bollette. Mentre resta a pagamento il prelievo di contanti da sportelli automatici di altri istituti (1 euro).

Costa 24,80 euro all’anno conto CheBanca! con assistenza in filiale. In questo caso è previsto un canone da corrispondere mensilmente e pari a 2 euro. Ma tutte le operazioni restano comprese, indipendentemente dal canale scelto. Così si possono disporre bonifici o pagamenti, ma anche versare contanti e assegni indifferentemente alla filiale e al bancomat, senza spendere un centesimo di più. Restano a zero tutte le operazioni effettuate online e i prelievi di contante dai bancomat di altre banche. Mentre per l’estratto conto cartaceo, inviato direttamente a casa, vanno messi in conto 0,80 euro a invio.

BGUp di Banca Generali, per famiglie, prevede una spesa annua di 28,45 euro. Il canone è a zero e le operazioni sono tutte incluse. Fatta eccezione per i prelievi di cash dagli sportelli automatici di altri istituti in Italia e nella zona Euro, che richiedono un costo aggiuntivo di 1,55 euro a operazione. Il bancomat e la prepagata sono concesse gratuitamente. La carta di credito costa 10 euro. E per l’effettuazione dei bonifici tramite filiale servono 3 euro.

---- I 10 consigli per scegliere bene
Come scegliere il conto adatto? È facile. Basta seguire i 10 consigli degli analisti di Of.
1. Per prima cosa è necessario capire di cosa si ha bisogno. Cioè quali sono le operazioni che si usano di più, e soprattutto su quale canale (online o filiale) si preferisce eseguirle.

2. Bisogna sapere cosa c’è sul mercato. Imparare a confrontare i costi. E prendere in considerazione l’idea di abbandonare il vecchio conto sottoscritto anni fa per sfruttare le promozioni di mercato.

3. Cambiare banca non è costoso. Per legge, infatti, si può chiudere il vecchio conto e aprirne uno nuovo senza spese aggiuntive.

4. Usare l’home banking. Online le banche mettono a disposizione tutorial e video per spiegarne l’utilizzo. Se le operazioni si eseguono online si risparmia non solo tempo, ma anche denaro.

5. Imparare a guardare sempre gli estratti conto e controllare tutte le voci di spesa applicate. E se qualcosa non è chiaro si può anche andare in banca. Per trattare condizioni migliori. I conti non sono fissi e immutabili. Se si è bravi si possono spuntare condizioni migliori. Basta saper chiedere.

6. Diffidare sempre di articoli che forniscono una visione eccessivamente pessimistica del mercato. Non tutti i conti sono uguali, e c’è un buon margine di scelta se si è bravi a capire di cosa si ha bisogno.

7. Ove presenti è buona norma partecipare attivamente alle community predisposte dalle banche. Scrivendo critiche, lamentele e suggerimenti negli appositi forum.

8. Alcuni istituti di credito stanno predisponendo sistemi di bilancio famigliare, a volte gratuiti (come UniCredit e Banca Sella), a volte a pagamento (come Fineco), posti direttamente all’interno dell’Internet banking. Utilizzando questi sistemi si può gestire al meglio il proprio portafoglio, classificando entrate e uscite, e pianificando spese future.

9. Fare attenzione, quando ci si reca in filiale, alle spese occulte. Ci sono banche che ancora prevedono costi di scrittura da sommare alle spese necessarie per eseguire l’operazione. Altre, invece, applicano una commissione aggiuntiva, a volte in aumento, per gli affidamenti di conto corrente. Per evitare spiacevoli sorprese sul saldo finale, quindi, è buona norma leggere sempre con attenzione i fogli informativi. In modo da sapere a cosa si va incontro.

10. Eseguire le operazioni online con la massima attenzione. Alcuni istituti di credito, infatti, fanno pagare salato un eventuale errore. E chi sbaglia a fare un bonifico si trova a dover pagare commissioni extra, che arrivano in alcuni casi anche a 6, 7 euro. Necessari per cancellare la transazione e ripeterla nuovamente in modo corretto.

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