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SOMMARIO

Le ricaricabili diventano virtuali. Entrano all’interno dei portafogli digitali. E permettono di disporre acquisti dal cellulare. Il 2015 sarà l’anno della svolta. Lo testimoniano l’impegno di Apple e Google. Ma anche i tanti servizi delle banche già attivi. Ecco cosa e dove comprare con lo smartphone. E quali ricaricabili bisogna collegare ai wallet virtuali per poterne sfruttare le funzionalità

Of-Miglior Prepagata 2015/ La carta entra nel cellulare. È l’anno dei mobile payments

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Le carte prepagate si smaterializzano e diventano virtuali. Vengono inserite all’interno di portafogli digitali. E vengono utilizzate per pagare con il telefonino. Il 2015 potrebbe essere l’anno dei mobile payments. Non solo perché i big da oltreoceano hanno iniziato a investire nel settore, creando servizi che promettono di trasformare il futuro dei pagamenti. Come fa Apple con ApplePay, prossimo allo sbarco in Europa, e il Google Wallet del colosso di Mountain View che si dice pronto ad ampliare il suo raggio d’azione (grazie a un intenso gioco di acquisizioni di società specializzate). Ma anche perché, nel frattempo, in Italia, le sperimentazioni avviate qualche anno fa sembrano pronte a sbarcare sul territorio nazionale.

Ecco perché, nel rapporto del 2015 volto a eleggere la MigliorPrepagata, Of-Osservatorio finanziario ha assegnato un punteggio aggiuntivo ai servizi di mobile payments attivati. Alcuni, nuovissimi, sono stati presentati sul finire dello scorso anno, e già promettono di ampliare il loro raggio d’azione per i prossimi mesi. Altri, invece, in vigore da alcuni anni, sono pronti a tutti gli effetti per un utilizzo su scala nazionale.

Funzionano così: per pagare con lo smartphone è necessario creare un wallet virtuale. Vale a dire un portafoglio digitale che includa una o più carte di pagamento tutte rigorosamente virtualizzate. Si può scegliere tra carte di credito o prepagate, a volte anche non necessariamente emesse dalla stessa banca che mette a disposizione il servizio. E consentono due tipi di pagamento. Il primo, quello che avviene all’interno del negozio fisico permette di disporre acquisti semplicemente avvinando lo smartphone al tradizionale lettore di carte. Il secondo, invece, da remoto, serve a comprare titoli di viaggio, pagare bollette, utenze e bollettini postali, ma anche parcheggi e servizi, direttamente da casa, dall’ufficio o quando si è in viaggio. Mentre la merce virtuale viene caricata direttamente sul telefonino.

Pagare nei negozi
È necessario sottoscrivere l’apposita prepagata virtuale Tim SmartPay per poter utilizzare il servizio di mobile payments di Intesa Sanpaolo. Il wallet, lanciato a ottobre in collaborazione con Visa e Telecom, funziona come un borsellino elettronico e consente di disporre acquisti presso i punti vendita convenzionati utilizzando per il pagamento il telefonino dotato di tecnologia senza-contatto. Quella che permette in pratica di avvicinare lo smartphone di ultima generazione al lettore di carte di credito per completare l’acquisto.

Per utilizzare il wallet digitale, però, è necessario avere a portata di mano uno smartphone con sistema operativo Android, dotato della stessa tecnologia senza-contatto (molti Samsung di nuova generazione ce l’hanno), oltre che una apposita sim card firmata Tim.
La prepagata virtuale di Intesa Sanpaolo, poi, si può gestire direttamente via app, utilizzando l’applicativo di mobile banking. Può essere emessa direttamente online, e richiede un costo di 4,90 euro (ma è gratuita fino a fine aprile). Inoltre, a scelta, si può anche avere il rilascio della versione fisica, da utilizzare nei negozi in alternative al cellulare.

---- Anche Banca Mediolanum sfrutta lo stesso wallet di Tim per i pagamenti dal cellulare. All’interno del portafoglio digitale, infatti, sono archiviati i dati dell’apposita prepagata Mediolanum Freedom Easy Card, sviluppata in collaborazione con CartaSi. Anche se, a scelta, i clienti hanno la possibilità di collegare all’account una qualsiasi carta di debito del Gruppo. Il servizio funziona allo stesso modo e permette di disporre acquisti in tutti i punti vendita abilitate all’accettazione della tecnologia. Mentre chi è cliente Vodafone ha la possibilità di scaricare il Vodafone SmartPass e di collegare, allo stesso modo, i dati delle sue carte Mediolanum.

Sfrutta la stessa tecnologia senza contatto anche YouPass BNL lanciata su scala nazionale da pochi mesi da BNL-Gruppo BNP Paribas. Per accedere al servizio è necessario installare sul display dello smartphone (rigorosamente Android) un’apposita app dalla quale gestire tutte le carte di credito e prepagate emesse dalla Banca, tenendo anche sotto controllo le uscite e impostando dei budget di spesa massimi. Inoltre, si possono classificare le spese già sostenute in apposite categorie. Si può accedere al wallet per disporre acquisti online, oltre che nei punti vendita fisici. E memorizzare in formato digitale alcune carte fedeltà.

UBI Pay di UBI Banca, uscita solo a inizio novembre da una lunga fase di sperimentazione avviata a Bergamo, offre più o meno le stesse funzionalità. Si possono quindi effettuare pagamenti in modalità contactless nei punti vendita abilitati, purché si sia già correntisti e si accetti di collegare all’account virtuale la carta prepagata Enjoy. Si pagano gli acquisti disposti online con MasterPass, l’apposita modalità di pagamento veloce di MasterCard. E si inviano anche soldi agli amici in tempo reale, quasi come se si mandasse un sms.

Basta scorrere la rubrica del telefono, scegliere il destinatario, l’importo da trasferire e cliccare sull’apposito pulsante per completare in pochi istanti il trasferimento. I soldi, poi, giungono a destinazione in tempo reale se l’amico ha attivo lo stesso servizio. Mentre chi non è cliente può comunque ricevere il denaro semplicemente inoltrando il suo codice Iban.

Poste Italiane, infine, grazie alla collaborazione con il suo operatore telefonico PosteMobile ha messo a disposizione nuovissime sim card super Nfc. Con le quali è possibile pagare, sempre in modalità senza contatto, i biglietti del trasporto urbano nelle città di Torino e Milano.

Pagare da remoto
Poi ci sono anche applicazioni di mobile payments che possono essere sfruttate da remoto, cioè anche da casa, in ufficio o mentre si è in viaggio. Che permettono di fare acquisti e disporre pagamenti anche se non ci trova all’interno del punto vendita fisico. Funziona così: si apre l’apposita applicazione installata sul display dello smartphone, si avvia la fotocamera e si inquadra un codice a barre bidimensionale detto Qr Code. Mentre la merce arriva direttamente a casa, o via email, se si tratta di un servizio digitale. Come un voucher o un buono acquisto, per esempio. Ma anche titoli di viaggio per i mezzi pubblici convenzionati.

Il nuovo borsellino digitale di CheBanca! , presentato solo lo scorso ottobre, per esempio, si utilizza sempre via app, si chiama Wow (acronimo del più ambizioso Wallet of Wallets), e permette di disporre acquisti a chiunque, non necessariamente ai clienti. Per poterlo utilizzare, infatti, è sufficiente collegare all’account una qualsiasi carta di credito Visa o MasterCard, anche se emessa da altri istituti di credito. Ed è disponibile anche per chi ha un iPhone o uno smartphone di casa Microsoft.

---- Dall’app si possono pagare bollettini bianchi e premarcati, trasferire denaro in tempo reale agli amici con la funzione SendMoney di PayPal, fare ricariche telefoniche, pagare bollette Telecom e confermare il pagamento di un acquisto eseguito online sul circuito MasterPass.
Si può anche procedere con il pagamento del bollo auto e del canone Rai e ricaricare la tessera di Mediaset Premium. Mentre, in alcune città è anche possibile sottoscrivere l’abbonamento ai mezzi pubblici.

Anche UniCredit con Mobile Plus sfrutta questa tecnologia. Anche se il servizio, avviato più di un anno fa, è utilizzabile solo in fase sperimentale ed esclusivamente all’interno del Comune di Verona. L'app, che può essere scaricata anche da chi non è cliente, permette di creare un account personale associando al portafoglio virtuale una o più carte di credito e prepagate. Mentre, per autorizzare la transazione, basta inserire un pin dispositivo personale scelto dal cliente, senza quindi dover fornire i dati relativi alla carta di credito utilizzata. Al termine di ogni acquisto, poi, viene inviata una email con la conferma dell'operazione e i dettagli della transazione. Oltre alla situazione patrimoniale aggiornata: il plafond annuale di spesa da utilizzare con il servizio Mobile Plus, infatti, non può superare i 2.500 euro (per tutte le carte di credito associate).

Funziona allo stesso modo YouPay Mobile, lanciata poco meno di un anno fa dal Credito Bergamasco, facente parte del Gruppo Banco Popolare. Con l’applicazione, infatti, si possono disporre pagamenti in mobilità utilizzando la fotocamera del telefonino per inquadrare l’apposito codice a barre bidimensionale. Si possono acquistare i biglietti dei trasporti pubblici grazie alla collaborazione con ATB, l’Azienda dei Trasporti pubblici di Bergamo. Ma è anche possibile avere sempre a portata di mano un servizio di geolocalizzazione che permette di visualizzare, direttamente su mappa, le informazioni utili sui parcheggi disponibili nel centro di Bergamo, ricercare la postazione più vicina del servizio di bike sharing, verificare gli orari della ZTL e consultare tutte le linee e gli orari degli autobus della città.

Anche Upmobile di Banca Sella, attiva da alcuni anni in questo settore, permette di pagare bollette, utenze, parcheggi e biglietti del trasporto pubblico locale con pochi tap sullo schermo dello smartphone. Il servizio, infatti, grazie all’avvio di numerose partnership, può essere utilizzato per acquistare i titoli di viaggio nelle città di Udine, Pavia, Catania, Cagliari e Palermo. Si possono pagare le bollette di A2A Energia, Salerno Energia e tanti altri provider di servizi in varia città d’Italia. E può essere utilizzato anche per completare le transazioni d’acquisto su alcuni dei principali portali di e-commerce.

Per funzionare Upmobile richiede che si crei un account virtuale con la registrazione di una carta di credito o prepagata. Anche se non è necessario che vengano immessi i dati di una carta emessa dal Gruppo Banca Sella.

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