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I viaggi del 2015 secondo New York Times: le mete latino americane

SOMMARIO

Sono 9 le destinazioni dell’America del Sud inserite dal New York Times nella classifica “52 Place to Go in 2015”. Non mancano Cuba, grazie alla distensione raggiunta con gli Stati Uniti, la Bolivia, che sta vivendo una vivace fase culinaria e Campeche, nel Messico, con le rovine di Calakmul da poco riconosciute perla Unesco. E ancora: i viaggi di lusso a St. Kitts e quelli avventurosi nell’Elqui Valley

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I viaggi del 2015 secondo New York Times: le mete latino americane

Dopo Europa, Stati Uniti e Canada (leggi I viaggi del 2015 secondo New York Times: le mete europee e I viaggi del 2015 secondo New York Times: le mete in Usa e Canada), è adesso il momento di scoprire le fortunate mete latino americane inserite nella classifica annuale del New York Times che racchiude 52 località con qualcosa di molto speciale da offrire ai turisti di tutto il mondo. A partire da Cuba, che si posiziona seconda, subito dopo Milano:

2. Cuba

A lungo isola proibita e bastione del comunismo, adesso Cuba, grazie alla distensione raggiunta con gli Stati Uniti, sta gradualmente cambiando i suoi stili di vita, non abbastanza velocemente per molti cubani, ma abbastanza lentamente per chi volesse esplorare le sue coste ancora poco urbanizzate o intravedere gli strascichi di un sistema socialista cadente. Inoltre, le riforme economiche hanno creato una costellazione di nuovi ristoranti e locali ne L’Havana e nelle città provinciali, situati anche in splendide case ristrutturate. Infine il New York Times consiglia, per chi volesse assistervi, di prenotare con largo anticipo per la 12° Bienal de la Habana, in programma per un mese dal 22 maggio al 22 giugno. L’evento, di carattere culturale, spazia dall’arte contemporanea al design, dall’architettura alla comunicazione e dalla scienza ai temi sociali.

5. Elqui Valley, Cile

Il deserto nel nord del Cile è stato per molto tempo il punto cardine delle più importanti ricerche astronomiche con telescopio, diventando anche meta turistica per gli appassionati di questa affascinante scienza. Protagonista del fenomeno è la Elqui Valley, una striscia di circa 100 miglia punteggiata da vigneti e frutteti, che si trova nella parte meridionale del Deserto di Atacama. Qui trovano sede una mezza dozzina di piccoli osservatori astronomici, mentre hotel a conduzione famigliare offrono camere con ampie vetrate e telescopi in camera.

È il caso ad esempio di Elqui Domos, uno dei sette hotel astronomici presenti al mondo che comprende anche quattro camere chiamate “osservatori”, ovvero delle cabine di legno costituite da soggiorno, bagno, camera matrimoniale con ampie vetrate e postazioni ad hoc per osservare il cielo. E mentre il tetto delle camere si può aprire per godersi al meglio lo spettacolo, all’interno dell’hotel si trova anche un osservatorio astronomico dotato di strumenti a telescopio all’avanguardia. Ma se si è intenzionati a esplorare la regione occorre affrettarsi: l’inquinamento luminoso provocato dalle strutture ricettive, inizia già a oscurare il magnifico cielo stellato dell’Elqui Valley.

8. Bolivia

Per rinvigorire il settore turistico, la Bolivia cerca di buttare nel dimenticatoio i giorni di scioperi implacabili, puntando tutto sul campo gastronomico. Aperture recenti (come il Gustu) hanno infatti portato la città a un nuovo livello culinario, grazie anche a Suma Phayata, tour ufficiale della cucina boliviana per le vie di La Paz, sede del governo situata a 3.6000 metri s.l.m. Il progetto, nato lo scorso anno, punta a promuovere la cultura culinaria del paese, valorizzando anche i piccoli produttori e l’intraprendenza delle donne lavoratrici. Ma la Bolivia va soprattutto a braccetto con l’avventura: dai lussuosi campeggi del tour operator Explora organizzati nel più grande deserto di sale del mondo (il Salar de Uyuni), ai progetti turistici inseriti nelle coffee-farm nella regione Yungas, dove una nuova strada per Caranavi (la cui apertura si attende per quest’anno) taglierà drasticamente in termini di tempo il viaggio da La Paz.

11. Medellín, Colombia

Medellín, capoluogo del dipartimento di Antioquia, nella parte occidentale della Colombia, e seconda città del Paese per numero di abitanti, merita l’undicesimo posto, secondo il New York Times, per un rinnovo nella pianta urbana di grande significato. Molti dei bassifondi sono stati trasformati in gemme architettoniche, come la Biblioteca España, composta da tre edifici molto simili tra loro, ispirati alla pietra, che si illuminano di notte. La cabinovia della città, che sale per oltre 1.300 metri e si aggiunge alla rete metropolitana, è stata invece pensata per collegare la zona collinare più povera con il centro, e rappresenta uno degli esempi nel trasporto pubblico intelligente a livello mondiale. Infine, i lavori di ampliamento sul Museo de Arte Moderno (MAMM), saranno completati entro l’anno. Il progetto è stato scelto dopo un concorso indetto agli architetti di tutto il mondo, invitati a presentare una proposta per il nuovo edificio. Il progetto vincitore, di due studi peruviani e colombiani, presenta anche due sale espositive permanenti, auditorium per 250 persone, ristorante e negozi.

12. Saint Vincent e Grenadine

Il più grande progetto mai realizzato a Saint Vincent e Grenadine, stato insulare dell’America centrale composto da 125 isole facenti parte delle Piccole Antille, verrà completato entro l’anno. Si tratta della realizzazione dell’Argyle International Airport, i cui lavori sono iniziati nel 2008 e hanno comportato un investimento da 240 milioni di dollari. Il nuovo aeroporto permetterà collegamenti con una trentina di isole dal Nord America e dall’Europa. Ma ad attendere i visitatori ci sono anche nuovi centri immersioni, come quello dell’isola privata Petit St. Vincent; mentre al Palm Island Resort si fa di tutto per preservare la pace del luogo. Dal Silent Cinema (dove il film si guarda in spiaggia con cuffie wireless) alla Silent Disco, party organizzato tutti i mesi in riva al mare.

18. Costa nord del Perù

Oltre alla tappa obbligata alle rovine di Cuzco, la Lindblad Cruises, compagnia di crociere realizzate in collaborazione con National Geographic, ha aggiunto tra le fermate anche Trujillo, nelle vicinanze di importanti siti archeologici come la città di Chan Chan, patrimonio Unesco dal 1986. La riserva di Chaparrì, fuori dalla città di Chiclayo, habitat degli orsi, ha invece ormai acquisito una rilevanza “pop-culturale” con l’uscita, avvenuta lo scorso anno, del film “Paddington”, diretto da Paul King e basato sulla serie di libri “Paddington Bear” scritti da Michael Bond.

27. Campeche, Messico

Nel cuore della giungla della Penisola dello Yucatan, immerse in una riserva protetta, giacciono le grandi quanto semi-sconosciute rovine di Calakmul, che in antichità fu una delle più potenti e rigogliose città Maya. Lo scorso anno l’Unesco ha dichiarato oltre 1.200 ettari di questa distesa, patrimonio dell’umanità, riconoscendone un valore sia naturale che culturale. Infatti, le antiche piramidi si ergono tra una sconfinata vegetazione abitata da scimmie e tucani, infondendo ai visitatori un senso di strana solitudine, se paragonato ad altre mete-maya prese d’assalto dai turisti, come la più celebre Chichén Itzá.

34. St. Kitts

Il piccolo arcipelago di St. Kitts è conosciuto per il suo festival musicale annuale. Adesso alcune nuove aperture lo inseriranno nella mappa dei viaggi di lusso. Si tratta, ad esempio, di Kittian Hill, resort lussuoso ma anche comunità sostenibile, con una fattoria biologica che occupa 400 ettari di terreno. Nel sud invece, nel 2015 aprirà Park Hyatt St. Kitts del gruppo Christophe Harbour, complesso nato dal lavoro di diversi architetti per realizzare 135 camere, Spa, ristorante di classe e addirittura una collezione artistica. La struttura mira a diventare tra gli hotel più esclusivi di tutti i Caraibi. Infine, il nuovo aeroporto privato per jet YU Lounge, renderà l’accesso all’isola (per chi se lo può permettere) molto più agevole.

37. San José del Cabo, Messico

La città di San Josè del Cabo, per attirare nuovi turisti, scommette sulla scena gastronomica oltre che sull’apertura di lussuosi hotel. A settembre, il ristorante Flora Farm si è accaparrato lo chef Aaron Abramson direttamente da New York e a novembre aprirà un negozio nel centro della città dove venderà i propri prodotti. Sul fronte delle strutture ricettive, lo scorso anno ha anche aperto Drift, il primo di una serie di hotel a metà strada tra l’alternativo e l’elegante.

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