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Un cantiere di opere del ‘900 nel centro di Milano

SOMMARIO

Fontana, de Chirico, Schifano e Vedova sono alcuni degli artisti che si possono ammirare nel Cantiere del ‘900.2, organizzato da Gallerie d’Italia in Piazza Scala a Milano. Ma le iniziative culturali della banca proseguono nel 2015 anche con esposizioni in occasione di Expo e del centenario della Grande Guerra. Per saperne di più sul Cantiere del ‘900.2 e per conoscere gli altri eventi in programma Of ha intervistato Francesco Tedeschi, curatore dell’esposizione e Andrea Maurilio Massari, Responsabile Beni Artistici di Intesa Sanpaolo

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Un cantiere di opere del ‘900 nel centro di Milano

Palazzo Beltrami, in piazza Scala a Milano, sede delle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, apre le sue porte, dal 6 marzo 2015, al pubblico per accedere gratuitamente a circa 80 porte del ‘900 italiano.
Il Cantiere del’900.2 permetterà di ammirare opere di grandi artisti come de Chirico, Fontana, Schifano, Vedova, solo per citarne alcuni. Senza seguire, però la classica connotazione cronologica attraverso la quale sono disposte le opere nei musei ma seguendo sei filoni critici, come quello che associa lo spazio al tempo o il bianco al colore.

Le iniziative di Intesa Sanpaolo legate all’arte e alla cultura proseguiranno per tutto il 2015 e rientrano nel Progetto Cultura della banca, che include tra i prossimi obiettivi anche il restauro della casa di Manzoni.
I 3 poli che costituiscono le Gallerie d’Italia, a Milano, Vicenza e Napoli, oltre alle classiche esposizioni permanenti (la banca possiede in totale circa 10.000 opere tra musei, caveau e uffici), infatti, offrono una serie di incontri, rassegne e percorsi temporanei, anche di carattere formativo e dedicati ai più piccoli.

Ad aprile 2015 verrà, ad esempio, allestita una mostra d’arte dedicata alla Grande Guerra, preceduta da una rassegna cinematografica a Milano sui film dagli anni ’10 ai giorni nostri. E a settembre verrà inaugurata una mostra su Hayez, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera. Mentre nel 2016 prenderà il via la XXVI edizione di Restituzioni, il programma di restauri voluto dall’istituto. E iniziative legate all’arte sono previste anche in occasione di Expo, dove all’interno del padiglione della banca, Official Global Partner dell’esposizione, sarà presente un’opera di Boccioni.

Per conoscere al meglio il Cantiere del ‘900.2 e le altre iniziative culturali di Intesa Sanpaolo, Of-Osservatorio finanziario ha intervistato il curatore dell’esposizione, Francesco Tedeschi, e il responsabile dei Beni Artistici di Intesa Sanpaolo, Andrea Maurilio Massari.

Of: Cos’è il Cantiere del ‘900.2?
Tedeschi: Si tratta di un’esposizione di una scelta di opere dalle collezioni d’arte moderna di Intesa Sanpaolo, principalmente concentrata sul secondo ‘900 italiano, che avrà luogo nella Sala Manzoni del Palazzo Beltrami in Piazza Scala a Milano. Rispetto alla prima edizione, inaugurata 3 anni fa, gli spazi saranno ridotti e saranno presenti circa 80 opere, contro le 180 dell’edizione precedente.



Of: Perché il termine “cantiere”?
Tedeschi: L’intenzione è quella di non dare una definizione museale compiuta, di durata indefinita, ma di proporre nella collezione e nei percorsi accostamenti variabili nel tempo. Per questo si parla di cantiere, quindi di un progetto in evoluzione.

Of: Come è organizzato?
Tedeschi: Con sale tematiche che presentano nuclei variabili - da 4-5 opere a 15-20 – in relazione al soggetto e allo spazio. Le opere sono allestite secondo sei filoni critici, accostabili a due a due, scavalcando la connotazione cronologica.

Of: Cioè?

Tedeschi: Il primo è di natura teorica e riguarda l’abbinamento di tempo e spazio.
Sulla stessa parete sono accostate per esempio un’opera di de Chirico del 1926 e una di Fontana del 1959, per toccare rapporti di affinità e di differenza nelle diverse riflessioni sul concetto di tempo dei due artisti.

Of: E gli altri?
Tedeschi: Gli altri riguardano principi di natura “formale”, come la sequenza di opere concentrate attorno all’uso del “bianco” rispetto a quelle in cui il “colore” è protagonista unico, in due direzioni dell’astrazion, e la rilettura dei “generi” artistici della figura e del paesaggio. Questo permette di accostare, per esempio, opere di Marino Marini, Giosetta Fioroni e Emilio Isgrò, rappresentazioni diversi tipi di “Veneri” o “Grazie” interpretate in diverso modo. Così anche per il percorso attorno al paesaggio italiano, che progressivamente diviene un lavoro sullo spazio, sull’ambiente e quindi sul “territorio”, con operazioni quasi di natura geografica.

Of: Nel Cantiere del ‘900 ci sono opere dei più grandi artisti del tempo ma non solo…
Tedeschi. Esatto, ci sono opere di de Chirico, Fontana, Burri, Schifano, Castellani, Vedova, Pistoletto e Paladino, per citarne alcuni. In questo caso non sono esposti solo autori del secondo ‘900, come era nella prima edizione del Cantiere, ma anche artisti che hanno creato attivi dalla prima parte del secolo. Anche in questo caso sono presenti lavori di generazioni più recenti, con i lavori di Luca Vitone, Vanessa Beecroft, Grazia Toderi e Stefano Arienti.

Of. Qual è l’obiettivo?
Tedeschi: Lo spirito è quello di avvicinare il pubblico all’arte attraverso uno stile che vuole essere attento alla comunicazione. Il progetto non si rivolge solo a coloro che sono già interessati all’arte contemporanea, ma vuole indirizzarsi a una platea più ampia, con fini didattici e formativi, coinvolgendo le scuole e diversi tipi di pubblico.

Parlando più in generale, quali sono le motivazione che hanno spinto Intesa Sanpaolo ad aprire le Gallerie d’Italia?
Massari: Le Gallerie d’Italia, presenti a Milano (Gallerie di Piazza Scala), Napoli (Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano) e a Vicenza (Gallerie di Palazzo Leoni Montanari) sono nate con l’obiettivo di rendere fruibile al pubblico parte del patrimonio artistico del Gruppo. Questi poli museali sono autentici laboratori culturali, poiché alle collezioni esposte si affiancano numerose attività destinate alle più svariate tipologie di pubblico. Per quanto riguarda le collezioni del ’900, si parla di circa 3.000 opere che, prima del progetto di musealizzazione, non erano accessibili perché esposte negli uffici o conservate nei caveau, spesso non in ottime condizioni. Le opere sono state restaurate e valorizzate attraverso il progetto espositivo denominato Cantiere del ‘900. L’idea è quella di trasformare i beni d’arte in uno strumento di crescita culturale per i concittadini, in primis per i giovani.



Of: Le Gallerie d’Italia sono presenti a Milano, Vicenza e Napoli. Cosa contraddistingue un polo espositivo dall’altro?
Massari: Ogni museo ha la sua identità e un forte legame con la città dove è ubicato. Ciascun percorso espositivo rispecchia pertanto le vicende storico-artistiche del territorio. A Milano, nel percorso museale dedicato alle collezioni del XIX secolo, l’attenzione è focalizzata sull’Ottocento lombardo e propone opere sia di autori milanesi sia di importanti artisti che hanno lavorato sul territorio in quel periodo, come Canova, Hayez, fino ad arrivare a Boccioni. Con Cantiere del ’900, la seconda area espositiva delle Gallerie di Piazza Scala, si ha un’apertura verso un orizzonte più nazionale, anche se all’epoca Milano era un importante centro di produzione artistica – basti pensare a Brera.

Of: A Vicenza invece?
Massari: Alle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari di Vicenza, il primo museo realizzato dalla Banca nel 1999, è esposto un nucleo di opere del ‘700 veneziano, rappresentativo dell’ultima stagione artistica della Serenissima, accanto a una collezione di icone russe. Questo accostamento potrebbe sembrare una scelta particolare, ma si deve pensare che Venezia, e il suo entroterra, per secoli è stata la porta verso l’est, verso il mondo ortodosso slavo e bizantino. L’itinerario museale è ulteriormente diversificato dall’esposizione, a rotazione, di nuclei di ceramiche attiche e magnogreche selezionate su base figurativa da una raccolta composta da circa 500 reperti e che è stata acquistata dalla Banca alla fine degli anni ’90.

Of: E a Napoli?
Massari: A Napoli, alle Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano, è presente il capolavoro delle collezioni Intesa Sanpaolo, Il Martirio di Sant’Orsola di Caravaggio, realizzato durante il soggiorno partenopeo del Merisi. Ma nel percorso museale è inclusa anche una collezione di 120 opere di ambito napoletano, tra esordi del ’600 e l’inizio del ’900, provenienti in gran parte dal Banco di Napoli, precedentemente date in comodato al Museo Pignatelli e ripresentate solo dall’anno scorso all’interno delle Gallerie d’Italia.

Of: Le iniziative di Intesa Sanpaolo per la cultura, nel 2015, non si fermano al Cantiere del ‘900. Ci può parlare delle altre?
Massari: Il Cantiere del ‘900 resterà aperto al pubblico fino alla seconda metà del 2016 nell’attuale configurazione. Nel frattempo, a partire dal 1° aprile e fino al 23 agosto, alle Gallerie di Piazza Scala verrà organizzata una mostra d’arte per la ricorrenza del centenario della Grande Guerra, a cura di Fernando Mazzocca, con dipinti e sculture che coprono il periodo dalla Belle Époque alla vittoria, fino all’avvento del fascismo. La mostra avrà due appendici anche nelle altre sedi delle Gallerie d’Italia: a Vicenza, l’esposizione sarà incentrata sugli artisti soldato e sui danni ai luoghi d’arte provocati dalla guerra, con la presenza di un gesso di Canova danneggiato e non restaurato, mentre a Napoli il tema sarà la propaganda e i relativi manifesti.

Of: E ce ne saranno ancora altre?
Massari: Il 25 settembre 2015 verrà inaugurata alle Gallerie di Milano una mostra su Francesco Hayez, sempre a cura di Fernando Mazzocca che dell’artista è il maggior esperto a livello mondiale. Probabilmente ci sarà un’esposizione collaterale all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove Hayez ha insegnato. La mostra sarà accessibile al pubblico fino al gennaio 2016. A maggio del prossimo anno Milano ospiterà la mostra della XVII edizione di Restituzioni, programma di restauri di opere appartenenti al patrimonio artistico nazionale, gestito da 26 anni da Intesa Sanpaolo in collaborazione con le Soprintendenze. Questa nuova edizione di Restituzioni scavalca le frontiere nazionali, con interventi di restauro che hanno coinvolto anche la Slovacchia, sede di una banca del gruppo.

Of: Sono previsti eventi particolari anche in occasione di Expo?
Massari: La Banca sarà presente a Expo con un proprio spazio espositivo nel quale sarà esposta la tela dipinta da Boccioni nel 1909, Officine a Porta Romana, una delle opere più esemplificative delle collezioni Intesa Sanpaolo e altamente significativa anche per la città di Milano. Il dipinto sarà collocato in una bacheca climatizzata per preservarlo. Saranno inoltre presenti strumenti multimediali ispirati a Boccioni e alle raccolte d’arte della Banca.

© Of-Osservatorio finanziario – riproduzione riservata

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