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La banca, le piccole imprese e il credito OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Alifood si occupa di export, logistica, distribuzione e marketing di prodotti gastronomici italiani. Birra del Borgo è un birrificio artigianale e ha una forte presenza sul mercato americano. Irinox è partner di laboratori artigianali e di piccole-medie industrie alimentari in più di 80 paesi. Tenuta Rocca di Fabbri è un’azienda agricola che produce 250.000 bottiglie l’anno. Tutte e 4 si presentano nella vetrina di Expo, insieme ad altre 396 imprese. Le ha selezionate Intesa Sanpaolo. Alessandro D’Oria, direttore regionale Milano e Provincia, in questa intervista spiega perché. E cosa sta cambiando tra credito e imprese

La banca, le piccole imprese e il credito

Alifood è una società con sede a Genova che si occupa di export, logistica, distribuzione e marketing di prodotti gastronomici italiani. Esporta in 19 paesi, principalmente in Giappone, Singapore, paesi dell’area mediorentale, Europa e Russia.

Birra del Borgo è un birrificio artigianale che produce oltre 30 tipi di birra (foto di copertina). Ha sede a Borgorose (RI) un paesino laziale ai confini con l’Abruzzo e ha una forte presenza sul mercato americano, giapponese e australiano.

Affermata nel mondo della ristorazione professionale, la Irinox, con sede nel Trevigiano, è partner di laboratori artigianali e di piccole-medie industrie alimentari in più di 80 paesi nel mondo. Anche grazie alla sua componente innovativo che ha portato alla creazione di Fresco, il primo abbattitore domestico di piccole dimensioni che consente di raffreddare i cibi in modo rapido.

Tenuta Rocca di Fabbri è un’azienda agricola di Montefalco (PG) che produce 250.000 bottiglie l’anno. I vini, prodotti da oltre 30 anni, hanno ricevuto diversi riconoscimenti internazionali, anche grazie a impianti continuamente perfezionati e rinnovati e a una cantina dove si vinificano solo uve prodotte sul posto.

Alifood, Birra del Borgo, Irinox e Tenuta Rocca di Fabbri si sono presentate nella vetrina di Expo, insieme ad altre 396 imprese, tutte in qualche modo legate tra loro da quella qualità che caratterizza il miglior Made in Italy: l’eccellenza e la capacità di innovare.

Gli incontri (alcuni aperti al pubblico, altri riservati agli operatori) sono avvenuti nel padiglione – The Waterstone – allestito da Intesa Sanpaolo a Expo, per iniziativa della stessa banca, che nei mesi precedenti l’apertura aveva effettuato una selezione per definire i nomi dei partecipanti.

Per parlare di questa iniziativa, denominata “Ecco la mia Impresa” e per conoscere meglio il nuovo Programma Filiere, Of-Osservatorio finanziario ha incontrato a The Waterstone Alessandro D’Oria, Direttore Regionale Milano e Provincia di Intesa Sanpaolo. Che ha anche spiegato come le imprese possono uscire dalla crisi e dalle difficoltà di accesso al credito.

Of: Quale è la situazione oggi, del credito alle imprese. E’ ancora crisi? E’ ripartito? Cosa sta succedendo?
D’Oria: In questo momento ci sono tutte le condizioni per stimolare maggiormente la domanda, anche grazie agli interventi della BCE. I momenti di difficoltà che le imprese hanno avuto con il sistema bancario crediamo siano alle spalle. Siamo in una condizione ottimale per rilanciare con molto ottimismo il mondo degli investimenti. È abbastanza evidente che gli ultimi mesi abbiano segnato un punto di svolta. Nel senso che oggi l’accesso al credito, sia dal punto di vista quantitativo che dal punto di vista delle condizioni, è notevolmente migliorato. Ma bisogna avere idee.

---- Of: E Intesa Sanpaolo?
D’Oria: In termini di offerta Intesa Sanpaolo ha sempre sostenuto l’erogazione del credito, grazie alla propria posizione di solidità e liquidità ottimale.

Of: All’Expo portate 400 aziende?
D’Oria: È un’opportunità che vogliamo offrire alle imprese italiane di eccellenza. Sì, all’Expo ne portiamo 400, di piccola e media dimensione, ma anche di grandezza particolarmente significativa.

Of: Una opportunità, per fare cosa?
D’Oria: È uno spazio di visibilità, per aprirsi a nuovi mercati cogliendo la vetrina che Expo ci offre.

Of: Cioè le imprese si presentano al pubblico di Expo…
D’Oria: Esatto. E possono scegliere tra due modalità. Una presentazione aperta al pubblico nell’area dedicata del padiglione. Oppure in modo più “privato” con incontri dedicati solo agli esperti del settore, in sale create appositamente.

Of: Come le avete scelte?
D'Oria: La selezione è stata orientata a tutto il settore del food, quello più consono alla manifestazione, ma anche del design e del fashion, perché sono i settori più facilmente riconoscibili come eccellenza del made in Italy, sia per la tipologia di prodotto e produzione sia per il tipo di lavoro che c’è dietro. Perché il made in Italy non è solo il prodotto ma anche il modello culturale da cui questo prodotto nasce.

Of: In concreto Intesa Sanpaolo cosa ha da offrire alle Pmi?
D’Oria: Una prestigiosa vetrina. Per questo progetto abbiamo anche aderito a Expo Business Matching, una piattaforma online per sviluppare relazioni commerciali e di business tra le imprese che partecipano all’esposizione, sia italiane che estere. I nostri clienti possono accedere a questo sito a condizioni di favore, per organizzare incontri one to one durante i 6 mesi di Expo.

Of: Ma una volta finito Expo, cosa succede?
D’Oria: Quello che abbiamo iniziato a Expo è un meccanismo in forte evoluzione. Expo ci ha dato un’occasione unica per dare un’accelerazione. In realtà il nostro lavoro quotidiano è proprio quello di mettere in evidenza le potenzialità delle nostre imprese.

Of: Come ad esempio?
D’Oria: Accompagnandole alla crescita attraverso vari strumenti, prodotti e servizi ma anche consulenza. Sia per una crescita qualitativa in Italia ma anche, e soprattutto, in questo momento nell’internazionalizzazione che è uno dei temi caldi, insieme all’innovazione. Questi due fattori sono stati fondamentali per far superare brillantemente la crisi alle aziende sane. ---- Of: Quali iniziative sono già avviate?
D’Oria: Opportunity Network è una di queste. È una piattaforma sul web che mette in contatto fino a 3.000 aziende internazionali già selezionate, sia dalla società sia dalla nostra banca. Quindi, offre l’opportunità di entrare in contatto con altre imprese internazionali per occasioni di sviluppo, nuovi business e nuovi contatti commerciali. O per operazioni più complesse come possono essere quelle di fusione o acquisizione.

Of: Questo strumento assomiglia a Business Matching, creato per Expo
D’Oria: Esattamente. Sono entrambe piattaforme digitali, una più contestualizzata e dedicata all’incontro di aziende italiane e straniere presenti a Expo. Opportunity Network, invece, supera i confini temporali di Expo, è planetaria e sempre attiva. E c’è di più…

Of: Cosa?
D’Oria: Opportunity network è anche il tipico esempio di una start up che Intesa Sanpaolo ha aiutato e sta aiutando a crescere.

Of: Ma si parla anche di un Progetto Filiere. Di cosa si tratta?
D’Oria: Certo, è un progetto che nasce dall’idea di dare una mano alle piccole aziende subfornitrici dei cosiddetti champions. Le do un’anticipazione: proprio il Salumificio Venegoni, presentato questa mattina a The Waterstone, è, ad esempio, capo filiera dei suoi fornitori.

Of: Qual è il sostegno che volete dare con questa iniziativa?
D’Oria: L’idea è quella di trasferire un bagaglio informativo di tipo qualitativo. Il capo filiera, il champion, conosce i suoi fornitori e in questo modo può dare una mano, proprio in termini qualitativi, alla valutazione dei fornitori. Quindi di fatto diventa una forma di agevolazione al credito perché si va a sovrappesare, o comunque a tenere in considerazione, anche aspetti qualitativi che nell’attività creditizia ordinaria vengono messi poco in evidenza.

Of: Quante imprese hanno già aderito?
D’Oria: Il programma ha già un consistente impatto perché hanno aderito oltre 90 imprese migliorando sia il processo produttivo industriale sia quello creditizio per le piccole e medie imprese grazie al contratto di filiera.

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