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Longevità e buona tavola: i colori della salute OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

Sono alimenti che hanno effetti positivi e scientificamente provati sul benessere dell’uomo. Prevengono malattie importanti, come il diabete. E agiscono sui livelli del colesterolo e della pressione arteriosa. Per assicurarsi una vecchiaia in salute, mangiare bene diventa una prerogativa. Ecco i consigli e le avvertenze della professoressa Hrelia Silvana, docente di Biochimica presso le facoltà di Farmacia e Chimica e tecnologie farmaceutiche dell’Università di Bologna

Longevità e buona tavola: i colori della salute

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La salute passa anche dalla tavola e dalle scelte alimentari che ognuno di noi prende nella sua quotidianità. Assicurarsi una vecchiaia di qualità oppure pagare nel tempo tutte le decisioni di vita poco salutari prese? La nutraceutica è stata uno dei temi del Festival della Scienza Medica di Bologna, tenutosi dal 7 al 10 maggio, affrontata con passione da Silvana Hrelia, docente di Biochimica presso le facoltà di Farmacia e Chimica e tecnologie farmaceutiche dell’Università di Bologna. Autrice di oltre 130 articoli pubblicati su riviste internazionali e membro del working group “Improving health, well being and longevity” della Piattaforma Tecnologica Europea Food for Life, la professoressa Hrelia ha spiegato perché è importante parlare di nutraceutica, soprattutto quando le aspettative di vita crescono.

Of: Cosa sono i nutraceutici?
Hrelia: Si tratta di alimenti, o parte di essi, con un effetto positivo e scientificamente dimostrato sulla salute dell’uomo, sia con funzioni di protezione che di prevenzione. Ma non devono essere confusi con i farmaci e non hanno effetti terapeutici.

Of: Quali effetti protettivi e preventivi si possono riscontrare?
Hrelia: Il ruolo dei nutraceutici si configura nella loro potenzialità di abbattere i fattori di rischio delle principali patologie cronico degenerative, agendo per esempio a livello del tono vascolare, dell’aggregabilità piastrinica, sui livelli di colesterolo e trigliceridi, sulla modulazione della pressione arteriosa.

Of: E come si collega la nutraceutica al tema della longevità?
Hrelia: Ottimizzando la salute e il benessere della persona, diminuendo i fattori di rischio, si migliora anche la qualità di vita. Mangiare è una cosa seria. Mangiando bene ci si assicura un invecchiamento di successo. Una battuta dice: “L’unico modo per non invecchiare è morire”. Tutti vogliamo invecchiare, ma vogliamo farlo nei migliori dei modi. Se cresce l’aspettativa di vita, deve aumentarne in proporzione la qualità.

Of: Quali sono le patologie più comuni che i nutraceutici possono prevenire?
Hrelia: Le tre parole chiave della nutraceutica del presente e del futuro sono chemio-prevenzione, neuro-protezione e cardio-protezione. Ovvero le principali cause di morte nei paesi industrializzati. Sappiamo infatti che una scorretta alimentazione è tra i primi fattori che incidono sulla comparsa di un cancro…

Of: Ancora prima dell’inquinamento?
Hrelia: Ebbene sì. I nutraceutici possono poi prevenire anche il diabete che negli ultimi anni è cresciuto in maniera preoccupante, diventando una vera e propria pandemia. Pensi che non è raro che pazienti giovani presentino il diabete di tipo 2, quello così detto senile. Questo perché si sono abbassati drasticamente i consumi di frutta e verdura e sono aumentati quelli di zuccheri raffinati.

---- Of: Per prevenire queste patologie quali sono gli alimenti più indicati?
Hrelia: Non esiste l’alimento perfetto che agisca come un proiettile magico per la prevenzione di queste patologie. Ma se seguiamo le indicazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) di consumare almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura di 5 colori diversi, ci garantiamo l’assunzione del massimo numero possibile di nutraceutici in grado di agire in sinergia in un’ottica di protezione. Esistono naturalmente alimenti di cui si sono dimostrate specifiche azioni chemiopreventive, quali le Brassicacee e i bulbi odorosi (aglio) o cadioprotettive , quali il cacao, i frutti rossi e il tè verde, o neuroprotettive quali l’olio extra vergine di oliva, i cereali integrali e, con la giusta moderazione, il vino rosso.

Of: Ha parlato di 5 colori della salute, quali sono?
Hrelia: I 5 colori sono il bianco, il blu-viola, il giallo-arancio, il rosso e il verde. Il bianco include ad esempio il cavolfiore, i funghi, le mele e le pere; il blu-viola i frutti di bosco, i fichi, l’uva rossa e melanzane; il giallo-arancio le carote, la zucca, l’albicocca. Nel rosso rientrano pomodori, anguria, ravanelli, fragole e barbabietola rossa; mentre broccoli, cetrioli, spinaci, zucchine e kiwi nel verde. Questa è solo una breve lista…

Of: Gli alimenti sono molto di più…
Hrelia: Esatto, non esistono poi regole specifiche che ci indichino che a colazione è meglio consumare il giallo e a cena il rosso. L’importante è introdurre quotidianamente il maggior numero di colori nel rispetto della stagionalità, anche, volendo, raggruppandoli insieme in una bella insalata mista!

Of: Parlando di buone abitudini alimentari, quali sono quelle che ognuno di noi può adottare nella sua quotidianità?
Hrelia: Il consiglio migliore rimane quello dei nonni: fai una colazione da re, un pranzo da principe e una cena da povero. Questo specialmente per gli individui anziani. Poi, come ho detto prima, bisogna scegliere una dieta varia, con un alto consumo di frutta verdura. E noi italiani, questa dieta, ce l’abbiamo a casa: è la dieta mediterranea, patrimonio immateriale Unesco. Con una corretta alimentazione e un po’ di attività fisica, ci assicuriamo di tenere sotto controllo il peso, l’indice glicemico, di allontanare il rischio del diabete e avremo una sensazione di ben-essere, scritto proprio con il trattino…

Of: Cioè?
Hrelia: Indica l’insieme dei fattori fisici e psicologici che permettono a un individuo di raggiungere il suo massimo potenziale nella società in cui vive.

Of: E di falsi miti sulla corretta alimentazione, ce ne sono?
Hrelia: Gliene potrei citare tantissimi! Perdi 7 chili in 7 giorni, mangia carboidrati solo a pranzo o solo a cena. A parte il rischio di seguire il fai-da-te. Ma se si analizza il significato di dieta, scopriamo che non vuol dire affatto regime restrittivo e punitivo. Bensì deriva dal greco “diaita” e indica uno stile di vita. Dobbiamo quindi scegliere il giusto stile di vita. L’importante non è perdere peso. Le calorie non contano.

Of: Sta dicendo che la bilancia non è importante?
Hrelia: La bilancia non è significativa in quanto non ci indica se stiamo perdendo massa grassa o massa magra. Bisogna solo mangiare bene e tutto l’organismo ne risentirà positivamente, sia a livello fisico che psicologico. E ai bambini bisognerebbe insegnare fin dalla più tenera età, a scuola e in famiglia, a mangiare in modo corretto. E non alle scuole medie, quando hanno già sviluppato i propri gusti personali, ma già da molto prima.

---- Of: Anche gli integratori vengono considerati nutraceutici?
Hrelia: Si, ma con una precisazione. L’integratore è un concentrato di nutraceutici ad alto dosaggio. Colma una carenza e va assunto in casi specifici, ad esempio durante una gravidanza o in seguito al consiglio del medico o del farmacista. Per legge devono riportare sul foglio illustrativo che non sostituiscono una dieta corretta ed equilibrata e una giusta attività fisica. Questi sono i primi obiettivi da perseguire senza “scorciatoie”.

Of: Sulle riviste, sui giornali e online si legge spesso di questi integratori. Ha notato, negli ultimi anni, una sorta di “moda”, un abuso?
Hrelia: È un mercato in forte espansione e troppo spesso se ne fa un uso scorretto. Gli integratori vengono visti come la via più breve per ottenere il benessere fisico, senza sapere però che non sono immuni da alcuni pericoli. Ad esempio possono entrare in “conflitto” con l’assunzione di determinati farmaci. Su internet, poi, se ne leggono di tutti i colori. E sono spesso prodotti senza la giusta qualità e la sicurezza certificata.

Of: Quindi il consiglio è mai affidarsi al fai-da-te
Hrelia: Le persone vogliono informarsi ma lo devono fare nei migliori dei modi. Ci sono troppe favole in giro. Mai basarsi su quello che si è sentito dall’amico o che ha fatto il vicino di casa, questa è un’idea che bisogna sradicare. È invece necessario consultare il proprio medico o il farmacista.

Of: L’Unione Europea sta investendo in questo campo?
Hrelia: Si perché ha compreso che la prevenzione alimentare è un settore primario, e sa perché? Perché stiamo ingrassando. In Germania i livelli di obesità riguardano praticamente il 50% della popolazione e in Italia iniziamo a sfiorare percentuali preoccupanti, prima inimmaginabili. Attualmente le ricerche più promettenti riguardano la protezione dalle patologie neurodegenerative e gli effetti di probiotici e prebiotici, queste ultime intraprese anche dall’Università di Bologna. Mi auguro che presto queste ricerche possano avere ripercussioni concrete e positive sulla popolazione. Vorrei anche fare un’ultima precisazione.

Of: Prego.
Hrelia: In Italia occorre investire maggiormente in formazione e ricerca, con un aspetto importante che non va sottovalutato. La prevenzione può liberare risorse al servizio sanitario. E in un’ottica di crescita della spesa sanitaria, viste le aspettative di vita che aumentano sempre di più, questo è fondamentale.

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