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Le Olimpiadi dei pagamenti OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

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Usain Bolt contro Asafa Powell? No. Visa contro Google. O meglio, Visa e Samsung insieme. A Londra 2012 la medaglia più prestigiosa se la aggiudica chi vince sui pagamenti senza contatto. Quelli che consentono di pagare un caffè, un vestito, un pranzo, una corsa in taxi, solo con il cellulare. E mentre ancora si aspettano notizie da Cupertino sul lancio, previsto per le Olimpiadi, del tanto atteso Google Wallet, in Italia…

Le Olimpiadi dei pagamenti

Il punto di svolta per il mondo dei pagamenti senza contatto saranno le Olimpiadi di Londra 2012. L’ultima novità, infatti, sbarcherà in Europa proprio in occasione dei giochi olimpici, e sarà firmata congiuntamente da Samsung e VISA. Le due aziende lo hanno annunciato già da un po’. Battendo, almeno così sembrerebbe, la concorrenza del super favorito Google con il suo famoso Wallet, ancora latitante in Europa nonostante l’avvio (sembrerebbe) riuscito negli Usa. L’azienda di Cupertino, ancora a fine 2011, si era ripromessa di inaugurare il portafoglio virtuale partendo dal Regno Unito, e guarda caso proprio in occasione delle Olimpiadi. Ma l’assenza di comunicati ufficiali a poche settimane dalla cerimonia inaugurale lascia presagire che forse, stavolta, Google sia stata battuta sul tempo.

Quel che è certo è che da luglio Visa e Samsung metteranno a disposizione di tutti gli atleti una versione speciale dello smartphone top di gamma di casa Samsung, il nuovissimo Galaxy S III, corredato dall’applicazione PayWave di VISA. Quella che, grazie al chip Nfc (Near field communication), permette di effettuare i pagamenti contactless. Così, il supertelefonino potrà essere utilizzato all’interno degli oltre 140.000 esercizi commerciali presenti nel villaggio olimpico, presso tutti gli aeroporti della capitale e sui taxi, per disporre qualsiasi tipo di pagamento. Anche le Poste britanniche non sono rimaste a guardare e, giusto in tempo per il grande evento sportivo, hanno trasformato le loro 11.500 filiali abilitandole tutte al pagamento contactless.

I pagamenti di prossimità, quelli veloci, che permettono di acquistare giornali e caffè, pagare una corsa in Taxi o il biglietto della metro, persino una cena o un vestito, disponendo la transazione con il telefonino o con la carta ma senza nemmeno doverla inserire nel Pos, stanno subendo, soprattutto negli ultimi mesi, un’accelerazione crescente. Una rivoluzione in tutti i sensi, che cambierà la vita degli utilizzatori, ma anche il mondo della finanza e i rapporti di potere che regolano il sistema finanziario.

Olimpiadi a parte, da inizio 2012 gli annunci si sono fatti sempre più frequenti. PayPal, per esempio, nei primi mesi dell’anno ha lanciato PayPal Here, un dispositivo da agganciare all’iPhone attraverso il jack delle cuffie che consente ai merchant di accettare le transazioni di pagamento anche in mobilità. In pratica, basta inserire la cifra da versare direttamente sullo schermo, e per il pagamento il cliente potrà, a scelta, strisciare la sua carta di credito o effettuare una scansione grazie alla videocamera dell'iPhone.
In più, in collaborazione con l’italiana Blomming, l’azienda di social commerce che consente di creare portali di vendita online all’interno di blog e social network, PayPal ha dato il via su Facebook agli Adaptive Payments. Per disporre acquisti in pochi clic e senza mai lasciare la pagina di Facebook.

MasterCard, dal canto suo, a maggio 2012 ha annunciato l’arrivo di PayPass Wallet, che sarà lanciato in tutto il mondo a partire dal terzo trimestre 2012. Il nuovo servizio consentirà non solo i pagamenti contactless presso tutti i punti vendita aderenti al circuito PayPass, già presenti anche in Italia, per esempio, in tutti gli store McDonald’s. Ma potrà essere utilizzato anche per gli acquisti online, tramite un apposito bottone presente sui portali di e-commerce abilitati. In più, e qui sta la novità, PayPass Wallet, la versione evoluta del già testato (con poco successo in Italia) PayPass, includerà anche un portafoglio elettronico (Wallet, appunto), per ricaricare il telefonino, pagare i biglietti dei trasporti e dei musei, acquistare le ricariche per la pay tv, inserendo anche le carte di pagamento di altri marchi. Il portafoglio digitale, per ora in fase di test, non arriverà in Italia prima della fine dell'anno. Ma già alcuni istituti di credito hanno svelato che aderiranno al servizio. Come Intesa Sanpaolo, che già offre la sua prepagata SuperFlash con chip Nfc PayPass, e che da inizio 2013 metterà a disposizione anche una applicazione ad hoc. In pratica, basterà associare al momento della registrazione, una carta di credito, per poi procedere al pagamento veloce su tutti i siti di e-commerce aderenti al circuito, semplicemente con un clic. Senza dover inserire ogni volta i dati della carta di pagamento o l’indirizzo di spedizione.

Oltre alle società emettitrici di carte di credito, le banche sono le più attive. Su tutte, in Italia, svetta Intesa Sanpaolo che grazie a Move and Pay consente di eseguire trasferimenti di denaro a favore di una carta prepagata in tempo reale e in modalità peer-to-peer. In più, a partire dai primi mesi del 2012, ha anche annunciato l’avvio di un progetto pilota, in collaborazione con l’operatore mobile virtuale Nòverca per i pagamenti contactless nelle città di Milano e Torino, per ora solo in fase di test. È di fine 2011, invece, UpMobile di Banca Sella. Un sistema di pagamento con Qr-code per acquistare biglietti dei mezzi pubblici, ma anche prodotti e servizi, semplicemente fotografando con il telefonino il codice a barre bidimensionale che si può trovare nei negozi, sulle vetrofanie, sui volantini inviati a casa e alle fermate dell’autobus.

Anche gli operatori di telecomunicazioni stanno lavorando a progetti pilota nel mondo dei pagamenti digitali. Come, per esempio, MobilePay, la nuova piattaforma di pagamento realizzata dai sei maggiori operatori italiani di telefonia mobile (Fastweb, Poste Mobile, Telecom Italia Mobile, 3 Italia, Vodafone e Wind) che permette di disporre micropagamenti di servizi digitali, fruibili tramite smartphone, PC, Tablet. Per autorizzare la transazione d’acquisto non serve né una carta di credito né un conto corrente. Ma il costo del contenuto digitale sarà addebitato direttamente sul credito telefonico. Gli acquisti sono disponibili solo online, e già alcuni nomi noti dell’editoria, tra i quali svettano Il Sole 24 Ore, La Stampa, Il mattino e Il Messaggero, hanno aderito all’iniziativa.

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