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Immobiliare. Ripartono Gran Bretagna, Germania e Usa. Benino... OF OSSERVATORIO FINANZIARIO

SOMMARIO

In Europa è tempo di ripresa. Dalla dinamica (e inarrestabile) espansione inglese e tedesca, al più timido risveglio francese e spagnolo. Come si ripercuoterà il trend immobiliare europeo in Italia? Esistono i presupposti per un rilancio? A rispondere a queste e altre domande, Mario Breglia, presidente di SIDIEF, che avverte di tenere sott’occhio il Pil, perchè…

Immobiliare. Ripartono Gran Bretagna, Germania e Usa. Benino la Francia. E ora l’Italia…

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Prezzi delle case alle stelle e affitti in aumento. Risultato: Londra sta perdendo la sua identità, storicamente legata alla middle class lavoratrice, costretta adesso a trasferirsi nei vicini sobborghi o in altre città, impossibilitata a sostenere le spese degli alloggi e logorata dal caro vita quotidiano.
Qui, sono specialmente gli stranieri a comprare, per investire nel mattone inglese o per avere un punto d’appoggio nella città, ma difficilmente per trasferirvici definitivamente. E così, alcune zone della capitale inglese, si trovano inesorabilmente svuotate.
Il prezzo delle case, nel solo mese di ottobre 2013, è cresciuto del 10%, con un prezzo medio che ha ormai raggiunto la cifra di 1 milione di sterline nei quartieri di Hammersmith, Fulham, Camden, Kensington, Chelsea e Westminster.

Una situazione per certi versi simile si sta verificando anche in Germania (specialmente a Berlino), che vede il proprio mercato immobiliare protagonista di una forte espansione, grazie a una costante domanda e agli ampi investimenti esteri, incoraggiati dall'affidabilità della nazione tedesca e dai vantaggiosi rendimenti. Intanto, nel corso del 2013, i prezzi delle case sono aumentati del 6,5% in ben 125 città tedesche, mentre nei principali centri (Berlino, Francoforte, Amburgo, Colonia, Monaco…), il costo degli immobili sarebbe salito del 25% dal 2010. La Bundesbank lancia però un allarme: il rischio di una bolla immobiliare in Germania, causata dai costi delle case, sopravvalutati fino al 25%, spinti dai forti investimenti esteri e da una politica monetaria caratterizzata da bassi tassi d’interesse.

Anche il francese Le Figaro, il 27 febbraio, lancia un avvertimento. Ma di natura diversa: a Parigi, nel 2013, sono stati venduti solo 28.500 alloggi, contro i 38.500 per anno dal 1999 al 2007, mentre i prezzi sono in crescita. Nella capitale francese i costi al metro quadro, passeranno dagli 8.240 euro di gennaio agli 8.280 di aprile. In media gli affitti francesi sono aumentati dello 0,6% nel corso del 2013, mentre a Parigi il prezzo degli appartamenti è più che triplicato in trent’anni (studio Notaires de Paris – Île-de-France). Un inizio anno particolarmente difficile, anche se gli esperti avevano già registrato un calo significativo delle vendite da novembre 2013, ma prevedono che i prezzi, nel corso del 2014, si stabilizzeranno.

Periodo nero, poi, per le nuove costruzioni: come informa Le Figaro, sono calate del 9,2% da novembre 2013 a gennaio 2014. E il futuro non appare più roseo: i permessi di costruire hanno registrato un -18%.

Intitola invece “Tierra a la vista para el sector inmobiliario”, El Pais, tra i principali giornali spagnoli, il 19 gennaio, informando i lettori dei primi segnali di stabilità registrati dal settore, ripresa accompagnata da un lieve aumento dei prezzi delle abitazioni (+0,7% tra giugno e settembre 2013). ---- Intanto il Wall Street Journal, il 26 febbraio, informa che il prezzo delle case, in Usa, crescerà annualmente del 2,1% nel triennio 2015/2018 (rifacendosi al report di Demand Istitute), mentre il Market Watch, sito finanziario del gruppo Dow Jones & Company, afferma che nella Bay Area (San Francisco, San Jose e Oakland) non solo i prezzi degli alloggi sono aumentati del 23% rispetto all’ultimo anno, ma nella zona, nessun insegnante, con lo stipendio percepito, può permettersi di acquistare casa.

L’articolo rimanda alla ricerca eseguita da HSH.com, che ha rivelato il capitale necessario per acquistare una casa di valore medio, nelle 25 metropoli più grandi e importanti degli Stati Uniti.

Come si ripercuotono, in Italia, i trend immobiliari presenti a Londra, Berlino e Parigi? Come influisce l’attuale situazione americana? Of pone queste e altre domande a Mario Breglia, presidente di SIDIEF, società per azioni coordinata dalla Banca d'Italia che si occupa della gestione diretta del patrimonio immobiliare di cui è proprietaria.

Of: Cosa sta accadendo nei paesi le cui economie sono confrontabili con quella italiana, come Germania, Francia, Gran Bretagna e USA. C’è una ripresa del mercato immobiliare e di che tipo di ripresa si tratta?
Breglia: Il trend immobiliare in occidente è sicuramente positivo per il mercato immobiliare. Ma le realtà sono ancora differenziate e non c'è ancora un'unica tendenza positiva.

Of: Negli Usa sembra sia ripartito...
Breglia: Sì, ma a "chiazze". I prezzi comunque sono in ripresa. Bisogna anche tener presente del grande crollo degli ultimi anni.

Of: Cioè?
Breglia: Le risalite sono importanti, certo, ma sono ancora lontani dai massimi.

Of: In Europa?
Breglia: La situazione è ottima per Londra, che raccoglie investitori da tutto il mondo e buona per la Germania, dove la crisi è stata modesta, peraltro. In timida ripresa la Francia e la Spagna.

Of: E in Italia?
Breglia: Noi abbiamo chiuso il 2013 con un calo del mercato del 5,7%. peggiore performance tra i grandi paesi europei.

Of: Ma il quadro internazionale influenza quello italiano? Se c’è una ripresa in questi paesi significa che l’Italia li seguirà a ruota? E a che distanza di tempo?
Breglia: Il mercato immobiliare è fortemente condizionato dall'andamento dell'economia. Mentre nel resto d'Europa i PIL aumentano, da noi si è ancora intorno allo zero. Di conseguenza resta stagnante anche il mercato immobiliare.

Of: Attualmente qual è la situazione riguardo il residenziale: prezzi, tempi di compravendita e così via?
Breglia: Il 2013 si è chiuso con un ulteriore calo delle compravendite, intorno alle 410.000 (erano quasi il doppio nel 2007!). Sicuramente ha contribuito, insieme alla crisi economica, il drastico calo dell'offerta di mutui e una politica che da anni è fortemente punitiva nei confronti dell'investimento immobiliare.

Of: Si è spesso detto che la crisi del mercato immobiliare italiano ha una forte componente “esterna”, cioè è dovuta in parte alla mancanza di mutui. Dal tuo punto di osservazione qualcosa sta cambiando: è più facile ottenere un mutuo oggi oppure questo freno esiste ancora, è forte oppure no?
Breglia: Il segno positivo, dopo diversi anni, è una ripresa della promozione di mutui. Per il momento è un'offerta virtuale (stampa e tv). Vedremo quanto è reale.

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